L'unicorno di Sainz, un ricordo nei cuori

BAKU - Oggi vi voglio raccontare una storia. Non è la solita storia di motori, strategie e regolamenti. È una di quelle che, in mezzo al rombo dei V6 e alle scintille delle monoposto, riescono a toccare l’animo.

Torniamo all’ultimo GP di Baku. I più attenti – e parlo proprio di quelli che non si lasciano sfuggire nemmeno il famoso “pelo nell’uovo” – avranno notato un dettaglio curioso: sul retro del casco di Carlos Sainz brillava un piccolo adesivo con un unicorno. Un’immagine insolita, quasi dissonante rispetto all’austerità della Formula 1. Eppure, quel simbolo racchiudeva una promessa speciale.

Ma come ci è finito quell’unicorno sul casco del pilota spagnolo? La risposta arriva da una piccola fan, che con semplicità e fantasia ha chiesto a Carlos di portare con sé il suo disegno durante la gara. Una richiesta innocente, accompagnata da un video che ha fatto il giro del web. E Sainz, uomo di parola, non solo ha accolto la proposta, ma ha trasformato l’unicorno in un portafortuna da pista, appiccicandolo direttamente nel retro del suo casco.

Il resto è storia: weekend perfetto, podio conquistato, e la conferma che, nonostante gli “youtuber da divano” pronti a darlo per bollito, Carlos ha risposto con una prestazione da manuale, degna di un dieci e lode.

Un piccolo adesivo, una promessa mantenuta, e un ricordo che resterà inciso non solo nei risultati, ma anche nei cuori di chi crede che la F1 non sia fatta solo di numeri, ma anche di magia. E in attesa di vedere al tre magie nel prossimo GP di Singapore, piede sempre e comunque pigiato sul gas! Seguite il mio canale youtube @I racconti della F1