Red Bull, Chris Horner non è più il Team Principal


Si separano dopo 20 anni le strade del team di Milton Keynes e del manager britannico. Nella sua era sono arrivati 8 titoli mondiali piloti (4 con Vettel e 4 con Verstappen)
I motivi della scelta? Hanno probabilmente pesato le tensioni interne (crescente frustrazione di Verstappen) e il processo legale previsto per il 2026. Al posto di Horner viene promosso l’ex Ferrari Laurent Mekies.
Si separano dopo 20 anni le strade del team di Milton Keynes e del manager britannico. Nella sua era sono arrivati 8 titoli mondiali piloti (4 con Vettel e 4 con Verstappen)
I motivi della scelta? Hanno probabilmente pesato le tensioni interne (crescente frustrazione di Verstappen) e il processo legale previsto per il 2026. Al posto di Horner viene promosso l’ex Ferrari Laurent Mekies.
MILTON KEYNES - Una notizia clamorosa scuote il paddock. Chris Horner, dopo 20 anni alla guida della Red Bull e nonostante un contratto fino al 2030, è stato licenziato con effetto immediato. La scuderia ha confermato la notizia che iniziava a circolare su alcuni media internazionali.
Il 51enne manager britannico era a capo del team dal 2005, ovvero dal primo anno del marchio Red Bull in Formula 1. Con lui al comando sono arrivati ben 8 titoli piloti (4 con Vettel, 4 con Max Verstappen) e 6 titoli costruttori.
Laurent Mekies, ex direttore sportivo della Ferrari e dal 2024 team principal della scuderia "sorella" Racing Bulls, viene promosso e prenderà il posto di Horner come CEO e team principal in Red Bull.
La decisione è stata presa dopo diverse consultazioni tra i soci di maggioranza del gruppo di bevande energetiche e Oliver Mintzlaff, responsabile della divisione sportiva.
La scuderia austriaca non ha reso note le motivazioni della scelta, ma sul destino di Horner hanno pesato sicuramente diversi fattori. In primis ci sarebbe la frustrazione di Max Verstappen per le performance della monoposto - con tanto di voci sul possibile addio del campione olandese -, ma sullo sfondo resta anche il “sexgate” che lo ha coinvolto all’inizio del 2024. Una vicenda spigolosa e non ancora risolta. Ovvero lo scandalo che lo ha visto protagonista lo scorso anno - “comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente del team” - e che tornerà d’attualità nel 2026, quando inizierà il processo nei suoi confronti.

