Costruisce e non concretizza, Ambrì ancora battuto


Buona prestazione dei biancoblù, che si sono però arresi allo Zugo
Tori padroni nel derby del Gottardo.
Buona prestazione dei biancoblù, che si sono però arresi allo Zugo
Tori padroni nel derby del Gottardo.
AMBRÌ - Una buona prestazione e tante occasioni create non sono bastate all'Ambrì per sorridere: sorretto da un grande Genoni, lo Zugo si è preso (0-4) il derby del Gottardo.
La lunga serie negativa aperta non ha tolto serenità e grinta ai biancoblù, che hanno affrontato un rivale forte (anche se incapace di esprimersi sempre al 100%) con grande determinazione. Pestoni e soci si sono mostrati, appunto, determinati a imporre il proprio gioco e a dimostrare di valere più di quanto mostrato nelle prime settimane della stagione. Spinti da tanta voglia, hanno cominciato il match meglio dei rivali, occupando gli spazi e cominciando a farsi vedere dalle parti di Genoni. Il primo a spaventare davvero il 38enne portiere è stato Lukas Landry, che ha però visto disinnescata la sua conclusione. I Tori hanno impiegato un po’ a ordinare le idee; quando lo hanno fatto hanno però saputo - a fatica davanti agli attenti padroni di casa - alzare il baricentro del loro gioco. Di occasioni degne di nota, almeno nei primi 20’, non ne hanno tuttavia create.
L’inerzia del match non è cambiata neppure nella seconda frazione, un tempo nel quale i leventinesi hanno a lungo dominato, imperversando contro un avversario in confusione. Bravi e belli da vedere, i sopracenerini sono però mancati nell’aspetto più importante del gioco: la concretezza. Hanno creato tanto, ma con Wüthrich, Formenton (in almeno un paio di occasioni) e Joly soprattutto non sono riusciti a segnare. O meglio, non sono riusciti a sorprendere un Genoni sontuoso, in una delle “sue” serate da top assoluto. L’estremo difensore rossocrociato ha parato tutto il parabile, tenendo in piedi i suoi e “apparecchiando” per la beffa a un Ambrì che, in pieno controllo della partita, al 35’ si è ritrovato in svantaggio. Colpa di Joly, che con un errore ha aperto al contropiede dello Zugo. Martschini ha fatto tutto da solo ignorando Hofmann e, anche con un pizzico di fortuna, ha bucato Senn per l’amaro (per i tifosi locali) e pesantissimo 0-1. Il colpo subito ha fatto traballare i ticinesi, che comunque già prima della seconda sirena sono tornati ad affacciarsi davanti alla porta opposta. Risultato? Genoni si è mostrato ancora attento e il punteggio non è cambiato.
L’atteso forcing sopracenerino nel terzo tempo non c’è stato. O almeno, non è stato soffocante per lo Zugo, che con grande praticità ed esperienza ha così potuto a lungo tenere il disco lontano dalla propria difesa, correndo pochissimi pericoli. Al 57' poi, la truppa di coach Liniger, ha messo in ghiaccio i tre punti con Kubalik, che ha fatto mormorare la Gottardo Arena. Lo 0-2 ha, di fatto, fatto spegnere la luce per i padroni di casa, che negli ultimissimi minuti hanno mollato del tutto, vedendo festeggiare pure Künzle e (ancora) Kubalik. Reti ininfluenti, certo, che però hanno reso più amara la serata.
AMBRÌ-ZUGO 0-4 (0-0, 0-1, 0-3)
Reti: 34’13” Martschini (Tatar) 0-1; 56’51” Kubalik (Vozenilek) 0-2; 57’42” Künzle (Sklenicka) 0-3; 59’22” Kubalik (Sklenicka) 0-4.
AMBRÌ: Senn; Bachmann, Virtanen; Terraneo, Heed; Zgraggen, Wüthrich D.; Dotti Z.; Zwerger, Heim, Joly; Formenton, Landry M., Pestoni; Petan, Tierney, Bürgler; Müller, Landry L., De Luca; Kostner.
Penalità: Ambrì 2x2'; Zugo 3x2'.
Note: Gottardo Arena, 6’328 spettatori. Arbitri: Stolc, Piechaczek, Cattaneo, Altmann.


















