«Ronaldo, giocatore-multinazionale»


«CR7 alla Juve era la ciliegina sulla torta, ma serviva una torta più grande»
Chiellini loda Ronaldo.
«CR7 alla Juve era la ciliegina sulla torta, ma serviva una torta più grande»
Chiellini loda Ronaldo.
TORINO - I lampi allo Sporting Lisbona, l’esplosione al Manchester United e poi la definitiva consacrazione al Real Madrid. Queste sono state le tappe della carriera di Cristiano Ronaldo prima dell’approdo a una Juventus ambiziosa. Con i bianconeri (2018-2021), il portoghese ha siglato 101 gol in 134 partite ma soprattutto… ha stupito. È infatti arrivato a Torino a 33 anni compiuti, quando ormai le migliori stagioni della carriera erano alle spalle. Eppure è riuscito a lasciare il segno e a convincere chi della Vecchia Signora era da tempo un cavaliere: Giorgio Chiellini, che se lo è ritrovato in squadra dopo averlo a lungo combattuto da avversario.
L’ex capitano della Juve ha raccontato come, al suo arrivo, il portoghese volesse far capire al Real Madrid di aver sbagliato a cederlo.
«La sua personalità nei momenti difficili mi ha colpito molto - ha raccontato l’ex difensore azzurro durante un’intervista con Gianluca Gazzoli - Il primo anno voleva scuotere il mondo e dimostrare di essere più forte di tutto il Real. In quella stagione la Juve ha avuto le maggiori possibilità di vincere la Champions League. Abbiamo però avuto tanti infortuni e abbiamo perso contro l'Ajax. Fossimo andati in finale, ci avrebbe portato alla vittoria. Negli anni successivi Cristiano è un po' calato: non riusciva più a prendersi la squadra sulle spalle. Era la ciliegina sulla torta, ma aveva bisogno di una torta più grande. Comunque ho avuto modo di apprezzarlo molto, è una multinazionale, non gli si poteva chiedere di fare uno spuntino in centro città, ma non è mai mancato quando era necessario. Lo ricordo poi come rispettoso e quasi ossessivo nella cura del corpo e nella preparazione».

