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SVIZZERA

Orologi, l'export non va male solo negli Usa

La forte flessione di agosto riguarda tutti i principali mercati
Depositphotos (fxquadro)
Fonte Ats
Orologi, l'export non va male solo negli Usa
La forte flessione di agosto riguarda tutti i principali mercati

BIENNE - Le vendite di orologi svizzeri all'estero hanno subito un netto calo in agosto, con pesanti flessioni che hanno interessato tutti i principali mercati.

Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell'industria orologiera (FH), nell'ottavo mese del 2025 le esportazioni si sono attestate a 1,6 miliardi di franchi, in diminuzione del 16,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato una contrazione analoga, pari al 16,4% (a 1,0 milioni). Sull'arco degli otto mesi il bilancio rimane però quasi stabile: l'export orologiero elvetico è infatti sceso (su base annua) dell'1,0% in valore, attestandosi a 17,0 miliardi.

A livello di singoli mercati e tornando a focalizzare l'attenzione su agosto dominano ancora, malgrado la forte contrazione, gli Stati Uniti (-23,9% a 245 milioni di franchi), il principale sbocco del made in Switzerland. Al secondo posto figura Hong Kong (-12,5% a 116 milioni), seguono Cina continentale (-35,6% a 115 milioni), Regno Unito (-20,5% a 113 milioni), Giappone (-22,5% a 111 milioni) e Singapore (-14,2% a 107 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 49% delle vendite oltre frontiera.

Con accenti diversi ma sempre in ribasso si presenta l'andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato una contrazione del 17,0% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione dell'1,0%, il comparto 500-3000 segna -17,4%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un -16,6%.

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