I dazi «sono una realtà: bisogna definire una strategia»

Le aziende che fanno parte di Swissmechanic si aspettano un segnale dalla politica.
WEINFELDEN - I dazi doganali imposti dall'amministrazione Trump stanno già avendo un impatto su molte realtà elvetiche. Un recente sondaggio condotto da Swissmechanic tra i membri del settore MEM mostra che gli effetti negativi sulle aziende svizzere sono in aumento. Già il 35% delle aziende esportatrici ritiene che la Svizzera sia indebolita come sede economica, mentre il 44% non prevede attualmente misure concrete.
Molte aziende stanno percependo gli effetti negativi, ma non stanno ancora agendo. Il 64% mantiene i propri investimenti in Svizzera, altrettanti nell'UE. Bisogna considerare però che quasi il 40% delle aziende non è ancora in grado di valutare gli effetti a lungo termine dei dazi doganali.
«I dazi doganali sono una realtà: ora non si tratta più solo di reagire, ma di definire una strategia. La Svizzera come sede economica ha bisogno di una leadership politica chiara», afferma Nicola Tettamanti, presidente di Swissmechanic.
Il sondaggio mostra che le aziende si aspettano segnali chiari dalla politica. Il 55% chiede un posizionamento più chiaro della Svizzera nei confronti degli Stati Uniti in materia di politica commerciale, il 46% desidera una strategia negoziale per la riduzione dei dazi doganali e il 32% è favorevole ad agevolazioni finanziarie.
Gli Usa restano per molti un mercato attrattivo. Il 14% degli intervistati sta valutando aumenti dei prezzi per compensare i dazi doganali, mentre solo il 9% intende ridurre o abbandonare completamente la propria presenza negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, il 32% delle aziende sta valutando mercati alternativi, soprattutto nell'UE (25%) e in India (7%).
L'industria MEM funge quindi da sistema di allerta precoce per l'economia svizzera delle esportazioni: è uno dei primi settori a risentire degli effetti dei conflitti commerciali globali «e dimostra quanto sarebbe importante una politica economica lungimirante e capace di agire», conclude Swissmechanic.