Le aziende svizzere cercano meno personale. Mercato interinale giù del 25%
È il terzo anno consecutivo in cui il settore registra numeri negativi. Le possibili cause secondo le agenzie
BERNA - Secondo quanto emerge da dati pubblicati dai fornitori di lavoro interinale, le aziende svizzere cercano meno lavoratori: per loro, il primo trimestre dell'anno è stato negativo, con una diminuzione delle ore. Si tratta del terzo rallentamento consecutivo, determinato dal rallentamento dell'economia.
Il mercato del personale è crollato addirittura di quasi un quarto. Stando a quanto ha scritto l'associazione delle agenzie di reclutamento Swissstaffing, il settore, tradizionalmente sensibile ai cicli congiunturali, risente dell'incertezza economica. Un ruolo lo hanno anche i dazi statunitensi, inseriti in un periodo delicato a livello geopolitico.
Nel settore del collocamento a tempo indeterminato, il fatturato dei fornitori di servizi per il personale è crollato di quasi il 25% rispetto all'anno precedente e il numero di ore lavorate è diminuito dell'8,4%.
Secondo l'associazione, l'economia svizzera rischia di rallentare ulteriormente, seguendo l'economia globale. «Molte aziende fornitrici di manodopera non sono tranquille. Hanno difficoltà a prevedere il proprio fatturato e il fabbisogno di personale», spiega Daniel Staffelbach, direttore di Coople Svizzera, citato nella nota. Di conseguenza, c'è una certa riluttanza ad assumere personale temporaneo.
L'associazione definisce «prudenti» le prospettive per il resto dell'anno. I fornitori di servizi di lavoro interinale saranno i primi testimoni delle previsioni di crescita riviste al ribasso, come quelle recentemente annunciate dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF) e dal Fondo monetario internazionale (FMI).
