Cryptogate, la giustizia argentina indaga sui telefoni di Milei

Congelati nel frattempo 280 milioni di dollari in crypto-attivi in possesso di Davies, il creatore della meme-coin
BUENOS AIRES - L'inchiesta della giustizia argentina su una presunta truffa portata avanti con la promozione della meme-coin $Libra da parte del presidente Javier Milei ha registrato oggi una nuova tappa con la richiesta da parte del pubblico ministero Eduardo Taiano di informazioni relative alle linee telefoniche intestate allo stesso Milei e ad altri indagati.
La misura riguarda anche le utenze della sorella Karina Milei, e degli imprenditori Mauricio Novelli, Manuel Terrones Godoy e Sergio Morales, indicati come i mediatori che hanno messo in contatto il presidente argentino con il trader statunitense Hayden Davies, creatore della meme-coin e principale beneficiario di un'operazione che si stima avrebbe fruttato almeno 100 milioni di dollari in pochi minuti.
Parallelamente, secondo quanto riferisce il quotidiano La Nacion sulla base di documenti ufficiali, la giustizia federale Usa ha ordinato nelle ultime ore il congelamento di 280 milioni di dollari in crypto-attivi in possesso dello stesso Davies e di altri indagati.
Il tribunale ha accolto in questo modo la richiesta dello studio legale Treanor che, insieme alla firma Burwick Law rappresenta gli interessi di investitori che ritengono di essere stati truffati. Il presidente argentino non è indagato direttamente nell'inchiesta statunitense, ma nella denuncia viene indicato come un "protagonista decisivo" dell'operazione.
La meme-coyn $Libra è stata annunciata il 14 febbraio su X dallo stesso Milei ed è stata acquistata a costo zero da trader in possesso di informazioni privilegiate e poi rivenduta da questi a un prezzo molto più alto nelle ore successive facendo crollare il suo valore dopo aver ottenuto profitti per milioni di dollari.