Il discorso di Trump, tra esagerazioni e qualche falsità

Di fronte al Congresso, il presidente americano ha ribadito la sua visione di America e messo in vetrina i primi successi. Reali o presunti
WASHINGTON - Parlare ha parlato; per oltre un centinaio di minuti. Quello di Donald Trump al Congresso però, più che un discorso, è stata l’ennesima vetrina per mettere in mostra i successi - reali o presunti - raccolti finora. E per ribadire la sua personale visione di un’America che deve pensare a sé.
Sei settimane fa aveva «proclamato l’età dell’oro» e da quel momento, ha sottolineato il tycoon, «abbiamo compiuto più progressi di molte amministrazioni in quattro od otto anni. E siamo solo all’inizio». Ma, oltre ai consueti slogan, Trump ha pure infilato una serie di affermazioni - passate subito al setaccio dai “fact-checkers” - che vanno dal fuorviante al falso.
Come quando ha affermato che il suo predecessore alla Casa Bianca ha chiuso oltre un centinaio di centrali elettriche, quando queste sono invece aumentate di oltre tremila unità. O quando, sempre con Joe Biden nel mirino, ha detto di aver cancellato «tutte le restrizioni ambientali» implementate dalla precedente amministrazione. Perché avrà anche firmato alcuni ordini esecutivi, ma l’iter legale non è ancora iniziato. E potrebbe richiedere anni.
Trump ha poi elogiato l’operato del Doge, Dipartimento per l’efficienza governativa guidato da Elon Musk, che avrebbe già individuato «frodi per miliardi di dollari»; omettendo che frode e spreco non sono sinonimi. Il tutto senza fornire alcuna prova delle sue affermazioni. Ha poi detto di aver «fermato ogni censura del governo, riportando la libertà di parola in America» quando in realtà, solo qualche settimana fa, ha messo l’Associated Press sulla lista nera, colpevole di non essersi adeguata nel modificare la dicitura Golfo del Messico in Golfo d’America.
E ancora, ha dichiarato di aver ereditato una «catastrofe economica» (non vero). Ha accusato Canada e Messico di aver inondato di fentanyl il Paese «a livelli mai visti», quando il Cdc ha parlato di numeri in calo lo scorso anno per i decessi da overdose. E non poteva poi mancare una pagina sugli immigrati. «Il numero di attraversamenti alla frontiera il mese scorso è stato il più basso di sempre». Ed è vero. Non lo è invece il fatto che l’amministrazione Trump stia espellendo i migranti irregolari a una velocità senza precedenti.
Al ritmo attuale Trump viaggia a una media 600 persone al giorno. In un anno saranno circa 219mila. Nel 2013, l’allora amministrazione Obama ne espulse il doppio. E i numeri, si sa, non mentono.