Guerriglia pro Pal a Udine, due giornalisti feriti


Uno avrebbe riportato un grave trauma cranico. Sono stati medicati anche alcuni agenti. Quindici persone fermate
Uno avrebbe riportato un grave trauma cranico. Sono stati medicati anche alcuni agenti. Quindici persone fermate
UDINE - Novemila persone hanno inscenato una manifestazione pro Pal a Udine, dove era atteso il match di calcio tra Italia e Israele. Per i partecipanti, la partita non doveva essere giocata. Si sono registrati pesanti scontri tra circa trecento partecipanti e le forze dell'ordine, che hanno portato al ferimento di almeno due giornalisti. A quanto si apprende sono 15 al momento le persone trattenute negli uffici della Questura di Udine.
Nelle prossime ore anche con l'ausilio dei numerosi filmati che sono stati girati saranno contestate diverse responsabilità nelle violenze.
Con lo slogan «la partita non si doveva giocare», il corteo si è svolto in modo tutto sommato pacifico. Secondo una ricostruzione, la situazione è degenerata quando i circa 300 manifestanti, presumibilmente appartenenti ad aree anarchiche e dei centri sociali, hanno tentato di sfondare i cordoni di sicurezza in piazza Primo Maggio, prima nei pressi della Chiesa delle Grazie, poi su viale della Vittoria, con l'obiettivo di dirigersi verso lo stadio.
Gli agenti in servizio di ordine pubblico, schierati a presidio dell'area, li hanno bloccati; contro le forze dell'ordine sono stati lanciati sassi e materiale pirotecnico. La polizia ha risposto con cariche di alleggerimento usando idranti e lacrimogeni per disperdere il gruppo.
Altri tentativi di riformare il corteo sono stati più volte respinti e l'area è stata poi sgomberata fino a ripiegare in piazza della Repubblica, dove la manifestazione era partita nel pomeriggio. Qui i manifestanti rimasti sono stati bloccati; successivamente le forze dell'ordine hanno lasciato l'area.
Una giornalista è rimasta ferita, colpita da una pietra. Da quanto apprende l'ANSA da fonti sanitarie si tratterebbe di una dipendente di Rai News 24. Le sue condizioni non destano preoccupazioni. La Rai «condanna con fermezza ogni forma di violenza e intolleranza che si è verificata oggi a Udine in occasione del corteo pro Palestina, durante il quale una nostra giornalista di RaiNews24, Elisa Dossi, è stata colpita da una pietra mentre stava svolgendo il proprio lavoro di cronaca all'esterno dello stadio, in occasione della partita Italia-Israele. La collega - si legge in una nota - è stata prontamente soccorsa e si trova ora al pronto soccorso di Udine, dove le vengono prestate le cure necessarie».
Un collega inviato del Local team invece è in ospedale con condizioni critiche. Ha subito un importante trauma cranico e si trova nel Pronto soccorso cittadino in attesa di un consulto oculistico. Ha rimediato un trauma cranico significativo con interessamento dello zigomo. È sempre rimasto cosciente.
Nei punti di primo soccorso allestiti dalla Sores Fvg sono stati medicati anche alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine.
Condanne unanimi dal mondo del giornalismo e dalla politica. «Quello che è accaduto stasera è di una gravità inaccettabile. La nostra città ripudia con forza la violenza che ha attraversato le strade al termine della manifestazione», ha dichiarato il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, commentando le tensioni e gli scontri verificatisi al termine del corteo Pro Pal e contro la partita Italia-Israele che ha attraversato la città prima del match allo stadio Friuli.
«Il corteo è stato pacifico e civile - ha proseguito il primo cittadino -, ma al termine dello stesso dei delinquenti, che non c'entrano nulla con l'organizzazione e con i valori che l'animavano, hanno rovinato una giornata che poteva e doveva essere completamente diversa. Condanniamo con forza la violenza e i danneggiamenti che hanno attraversato la città».
«Esprimo la mia vicinanza e il mio ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno gestito con freddezza e organizzazione la deriva violenta al termine del corteo - ha aggiunto De Toni -, ai giornalisti, a chi è rimasto coinvolto dagli scontri e a tutti i cittadini spaventati da queste scene vergognose: Udine intera vi è accanto. È intollerabile - ha concluso - che una manifestazione per la pace animata da cittadini e manifestanti pacifici, che ringrazio, sia stata trasformata in un teatro di scontri, tradendo e offendendo i veri messaggi della mobilitazione, che era contro ogni forma di guerra e violenza».
Inoltre, gli steward dello stadio di Udine e le forze dell'ordine hanno scongiurato due diversi tentativi di invasione di campo da parte di un uomo e una donna, che stavano cercando di entrare nel terreno di gioco dalla zona della curva nord.
Da quanto si è appreso, i due giovani hanno provato a sorprendere il servizio d'ordine ma senza esito: il pubblico della curva li ha poi apostrofati mentre venivano portati fuori dall'impianto sportivo. I due non indossavano abiti che lasciassero tradire simpatie Pro Pal ma sembra che una dei due avesse una bandiera palestinese. Le stesse bandiere della Palestina erano bandite dallo stadio e ad alcuni supporter sono state sequestrate all'ingresso.