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Attacco incendiario alla moschea, due gli arrestati

Due arresti per l'attacco incendiario contro la moschea di Peaceheaven: la polizia indaga per odio razzista e islamofobo.
AFP
Fonte ATS ANS
Attacco incendiario alla moschea, due gli arrestati
Due arresti per l'attacco incendiario contro la moschea di Peaceheaven: la polizia indaga per odio razzista e islamofobo.

LONDRA - È salito a due il numero delle persone arrestate finora dalla polizia britannica per l'attacco incendiario compiuto nel weekend contro la moschea di Peaceheaven, non lontano da Brighton, nel sud dell'Inghilterra. I due sono un 46enne e un 25enne, entrambi uomini, secondo l'ultimo aggiornamento d'indagine della Sussex Police, che precisa come l'investigazione sia tuttora in corso: la pista è quella di un "reato d'odio" razzista e islamofobo.

Il 46enne, fermato per primo, è stato rilasciato su cauzione, ma resta sotto accusa al pari del secondo individuo. I loro nomi sono al momento coperti dal riserbo investigativo. Di fronte alle inquietudini della comunità musulmana - allarmata su una minore attenzione del governo e degli apparati, rispetto ad altre forme di violenza e razzismo, verso i segnali di un'islamofobia montante nel Regno - i vertici della polizia hanno promesso "tolleranza zero", per bocca della sovrintendente Rachel Swinney. Come aveva fatto nei giorni scorsi il premier Keir Starmer.

L'attacco alla moschea, senza vittime, è avvenuto due giorni dopo quello dello Yom Kippur contro una sinagoga di Manchester: compiuto da un 35enne britannico d'origine siriana, ucciso nell'immediatezza dei fatti dalla polizia, e sfociato nell'uccisione di due fedeli ebrei e nel ferimento grave di altri tre.

I cittadini britannici di radici musulmane, in crescita costante, sono attualmente oltre 4 milioni su più di 60 milioni di abitanti. Cifra a cui va aggiunta una quota di migranti recenti, sui quali pesa anche una sempre più diffusa retorica anti-immigrazione: cavalcata con particolare virulenza da gruppi dell'ultradestra extraparlamentare come quello che fa capo al pregiudicato Tommy Robinson, invitato nei prossimi giorni in Israele - non senza polemiche, condivise pure dalla comunità ebraica - da un ministro del governo di Benjamin Netanyahu.

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