«Prima un'interferenza, poi i droni e le granate assordanti»


Il racconto dell'incidente della Global Sumud Flotilla nelle parole di Barbara Schiavulli
ATENE - «Ci troviamo in acque internazionali vicino a Creta, tanto che Creta si vede da qua, e stanotte siamo stati attaccati. Prima un'interferenza alla radio, poi una marea di droni e poi delle granate assordanti che hanno colpito e danneggiato alcune barche, tra cui la nostra, dove è stata resa inservibile la vela principale della barca Morgana».
Inizia così il racconto della direttrice di Radio Bullets, la giornalista italiana Barbara Schiavulli, che è a bordo di un'imbarcazione della Global Sumud Flotilla, la stessa su cui viaggiano la portavoce italiana Maria Elena Delia e i parlamentari italiani Marco Croatti del M5S e Benedetta Scuderi di Avs.
«Quello che è avvenuto è durato circa tre ore, siamo dovuti rimanere al buio perché era notte e non ci sono luci - spiega in un video pubblicato su Instagram -. Ci siamo ricompattati col resto della Flotilla mentre eravamo sotto attacco, senza che fosse comprensibile come qualcuno possa attaccare delle persone che vanno a portare degli aiuti umanitari».
Schiavulli ha ricordato, quindi, che «questa è una missione pacifica, è una missione di solidarietà». «Chi ci ha attaccato ci ha definito militanti, terroristi. Ora credo che il Paese dovrebbe decidere da che parte stare, perché noi battiamo bandiera italiana - ha concluso -. È stato un attacco contro dei parlamentari, contro un europarlamentare che sono sulla mia barca, contro un infermiere, contro una giornalista, contro due capitani e contro la portavoce della Flotilla. Questa è una missione della gente».
Dopo gli attacchi di questa notte e i timori che possano aumentare di intensità e assumere forme ancora più violente, i responsabili della Global Sumud Flotilla stanno chiedendo «una scorta marittima e osservatori diplomatici» ai Paesi delle Nazioni Unite in risposta alla «escalation pericolosa in maniera allarmante».
Esigono che «tutti gli Stati membri dell'Onu» e in particolare le nazioni rappresentate a bordo delle imbarcazioni, «garantiscano e facilitino immediatamente una protezione efficace e una presenza protettiva manifesta», scrive l'organizzazione della spedizione.
La richiesta è stata anche postata su Telegram, facendo appello al fatto che «la Flotilla possa avanzare in sicurezza senza ostacoli e il diritto prevalga sulle azioni di annientamento».