Guardia nazionale a Chicago. «Non ci stiamo, pronti a batterci»
Trump annuncia il dispiegamento di forze sulla città. Il governatore dell'Illinois: «Vuole solo testare i suoi poteri, ma così facendo insulta i nostri cittadini»
WASHINGTON/CHICAGO - Donald Trump è pronto a intervenire a Chicago. Oggi parlando dallo studio Ovale ha detto che «manderemo la guardia nazionale a Chicago», senza precisare quando ma rilanciando le sue accuse alla criminalità record nella città.
Trump ha preso di mira anche Baltimora, altra città guidata dai dem. «È uno dei posti meno sicuri al mondo, ci occuperemo anche di loro, ha aggiunto, sostenendo che la guardia nazionale ha «ripulito» Los Angeles e riportato sicurezza nella capitale.
Ma da Chicago non sono d'accordo: non vogliono la presenza della guardia nazionale e sono pronti a dare battaglia. La lotta al crimine e per assicurare maggiore sicurezza passa per la «cooperazione e non l'abbiamo vista dall'amministrazione Trump». Lo afferma il governatore dell'Illinois, il democratico JB Pritzker. «Non voglio un show con Trump, voglio che ci siano dati le nostre risorse, quelle che ci spettano», ha aggiunto Pritzker sottolineando che il «terrore» è quello che il dispiegamento di forze causerà soprattutto fra i migranti.
«Penso che Stephen Miller», il vice capo di gabinetto di Trump, «abbia scelto settembre per Chicago perché coincide con le varie celebrazioni messicane».
Donald Trump sta cercando «qualsiasi scusa per dispiegare truppe a Chicago» e la «sicurezza e il crimine non c'entrano nulla: vuole solo testare i suoi poteri», ha aggiunto, sottolineando che l'amministrazione Trump rischia di minare i progressi che abbiamo compiuto sul crimine.
«Quello che fa Trump è solo insultare i cittadini di Chicago», ha aggiunto. «Siamo pronti a batterci in tribunale contro il dispiegamento delle forze federali. Chicago non vuole la Guardia Nazionale», ha messo in evidenza.
