«Quel rapporto sulla carestia è falsificato, ritiratelo»

Lo chiede Israele, che vede l'Integrated Food Security Phase Classification Initiative come «politicizzato» e operante per «una malvagia organizzazione terroristica»
GAZA - Israele ha chiesto all'Integrated Food Security Phase Classification Initiative (IPC), l'organismo di monitoraggio della fame sostenuto dall'Onu, di ritrattare immediatamente un rapporto che stabiliva la presenza di carestia in alcune zone di Gaza.
«Israele chiede all'Ipc di ritrattare immediatamente il suo rapporto falsificato e di pubblicare un avviso», ha dichiarato il direttore generale del Ministero degli Esteri israeliano, Eden Bar Tal, in una conferenza stampa. Bar Tal ha affermato che Israele condividerà le «prove» di cattiva condotta nella preparazione del rapporto con i donatori dell'Ipc se l'organizzazione non dovesse tenerne conto «entro breve tempo».
Bar Tal ha definito l'Ipc un istituto «politicizzato» che «lavora per una malvagia organizzazione terroristica», riferendosi al gruppo militante palestinese Hamas.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato ufficialmente lo stato di carestia a Gaza, attribuendo la colpa al «sistematico ostacolo» agli aiuti da parte di Israele durante oltre 22 mesi di guerra. L'Ipc, con sede a Roma, ha affermato che la carestia sta colpendo 500.000 persone nel governatorato di Gaza, che copre circa un quinto del territorio palestinese, compresa Gaza City. L'Ipc prevede che la carestia si estenderà ai governatorati di Deir el-Balah e Khan Yunis entro la fine di settembre, coprendo circa due terzi di Gaza.