Tratta di bambini, in carcere due ex ministre


Scandalo minori in Siria: coinvolte ex ministre e funzionari per il rapimento di oltre 3.500 bambini.
Scandalo minori in Siria: coinvolte ex ministre e funzionari per il rapimento di oltre 3.500 bambini.
DAMASCO - Due ex ministre siriane sono state arrestate nelle ultime ore dalle nuove autorità di Damasco nell'ambito dell'inchiesta sulla sparizione dal 2013 al 2020 di migliaia di bambini.
Lo riferiscono media di Damasco che citano stralci dei risultati preliminari di una inchiesta giudiziaria in corso. Secondo le fonti, almeno 3500 minori - ma le fonti parlano di un numero che potrebbe superare le 5mila unità - sono stati negli anni sottratti alle famiglie dalla temuta polizia segreta del passato regime come forma di pressione nei confronti di attivisti, dissidenti, oppositori.
Le informazioni diffuse ai media affermano che la pratica di sequestro dei minori è diventata sistematica dal 2013 e si è protratta almeno fino al 2020. Ma casi di arresto indiscriminato di bambini nelle carceri siriane sono attestati ben prima dello scoppio della guerra nel 2011 e dopo il 2020. A dicembre scorso è cambiato il potere in Siria dopo 54 anni di regime incarnato dalla famiglia Assad.
Secondo l'inchiesta in corso, il fenomeno della tratta dei bambini dal 2013 al 2020 ha coinvolto tutti gli ambiti istituzionali, politici e di sicurezza dell'ex regime. Tra le personalità indicate come coinvolte direttamente figurano, tra le altre, l'ex first lady Asma al-Assad, fuggita a Mosca col marito ed ex presidente Bashar al-Assad, e due ex ministre degli affari sociali, Kinda Shammat, in carica dal 2013 al 2015, e Rima Qadiri, in carica dal 2015 al 2020. In carcere finora sono finite altre 10 persone, tutte donne, dirigenti di vario livello di orfanotrofi e centri sociali indicati come coinvolti nel fenomeno criminale.
Secondo l'inchiesta, le migliaia di minori venivano sequestrati e finivano nelle famigerate celle della polizia segreta a Damasco e nelle altre città. Da qui venivano poi trasferiti in "orfanotrofi" e altri "centri sociali" compiacenti, dove "veniva cambiata la loro identità". In alcuni casi, i minori venivano usati come "ostaggi" per costringere i genitori ricercati, a consegnarsi alle autorità. In altri casi, i bambini venivano "venduti" ad altre famiglie siriane o all'estero. Ma su questi aspetti per ora dall'inchiesta non sono ancora emersi dettagli.