L'inizio «senza fronzoli» di Merz. Ecco cosa pensa di Israele e Stati Uniti

Prime dichiarazioni da cancelliere per il rappresentante della Cdu
BERLINO - Dopo una giornata dai mille saliscendi Friedrich Merz è il nuovo cancelliere della Germania. Tra i tanti temi su cui chinarsi ci sono chiaramente quelli internazionali: il neoeletto si dice preoccupato per la situazione mediorientale e pronto a prendere contatto sia con Israele che con Trump.
La sua agenda è già fitta. Stasera avverrà la prima riunione del nuovo esecutivo tedesco, Merz ha inoltre fissato un colloquio telefonico con Trump giovedì, domani si recherà invece prima a Parigi e poi a Varsavia, mentre il nuovo ministro degli Esteri, Johann Wadephul, sta preparando un viaggio in Israele già per il prossimo fine settimana.
Intervistato dal Secondo canale tedesco (Zdf) e invitato a scegliere un titolo per il proprio governo ha detto che sarà «senza fronzoli». Ha indicato poi la parola «responsabilità» che compare nel patto di coalizione firmato da Cdu-Csu e Spd.
Spaziando sulla situazione internazionale, ha espresso preoccupazione per l'operato di Israele a Gaza. Chiede che il governo israeliano sia tenuto a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale e del diritto bellico e «che gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza vengano garantiti». A suo avviso, Israele ha il diritto di difendersi dall’attacco dei terroristi di Hamas del 7 ottobre e da tutto ciò che ne è seguito, ma al contempo «deve restare anche un Paese che rispetta i suoi obblighi umanitari, anche – e soprattutto – laddove questa terribile guerra ora infuria nella Striscia di Gaza, laddove lo scontro con i terroristi di Hamas avviene necessariamente».
Per quanto concerne gli Stati Uniti, con Rubio che ha parlato senza mezzi termini di tirannia in Germania, il nuovo cancelliere è convinto che «si tratta di una osservazione assurda sul nostro paese. Ho sempre avuto la sensazione che in America siano in grado di distinguere chiaramente tra partiti estremisti e partiti di centro. E poi noi non abbiamo, e in ogni caso io non ho, interferito nella campagna elettorale americana né preso posizione per l'uno o per l'altro».
«Vorrei incoraggiare e motivare il governo americano a lasciare che la politica interna della Germania resti solo politica interna e a tenersi il più possibile fuori da queste considerazioni di partito», ha terminato Merz.