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CANADA

Vancouver, arrestato un 30enne. Il suv «andava a 100 km/h»

Per il momento le autorità non hanno indicato il numero dei morti e dei feriti
Canadian Press via ZUMA Press
Fonte Bbc / Cbc
Vancouver, arrestato un 30enne. Il suv «andava a 100 km/h»
Per il momento le autorità non hanno indicato il numero dei morti e dei feriti

VANCOUVER - Sono in corso le indagini per stabilire i contorni di quanto avvenuto nelle scorse ore a Vancouver. La polizia della città canadese ha tenuto una breve conferenza stampa, nel corso della quale ha comunicato che la persona fermata con l'accusa di aver investito le persone presenti durante un festival filippino è un 30enne residente in città.

Erano le 20.14 ora locale (le cinque del mattino in Svizzera) quando l'uomo, alla guida di un Suv, si è lanciato contro la folla.

Al momento tutte le ipotesi restano aperte. Il capo ad interim della polizia Steve Rai ha dichiarato di non avere informazioni in merito a un eventuale movente politico (domani, lunedì 28 aprile, sono in programma le elezioni). Le uniche certezze, in questa vicenda ricca al momento di punti oscuri, è che «non sia stato un atto di terrorismo» e non si cercano altre persone. «Un sospetto, un veicolo» ha dichiarato Rai, che non ha voluto rispondere a una domanda sugli eventuali precedenti penali del 30enne in manette e si è limitato a dire che era «noto alla polizia in determinate circostanze».

Rai non ha voluto fornire dettagli sul numero delle persone coinvolte, dato che «ci sono ancora dei familiari che devono essere contattati». Il 30enne era stato immobilizzato da alcune persone presenti tra la folla e quindi consegnato alla polizia. Il primo ministro Mark Carney si è detto «devastato», una volta appresa la notizia.

Un testimone oculare citato dalla Bbc è il comproprietario di uno dei food truck presenti al festival. L'uomo ha riferito che il Suv ha percorso una stretta strada nel quale erano allineati i furgoni, compreso il suo, e si è diretto verso la folla ad alta velocità, almeno 100 chilometri orari a suo dire. «Penso che volesse causare il maggior danno possibile. Ho visto corpi sotto i camioncini dei ristoranti e mariti che piangevano per le loro mogli o per i loro figli, è stato semplicemente orribile».

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