La fine di Gaza?

Il ministro della Difesa israeliano ha approvato il piano per occupare Gaza City.
GAZA CITY - Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, responsabile delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, ha approvato il piano di occupazione di Gaza City.
La decisione giunge in un momento estremamente drammatico della guerra di occupazione, con la città millenaria costruita sulla costa del Mediterraneo letteralmente rasa al suolo dai bombardieri israeliani, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, moschee, centri culturali e campi profughi allestiti per una popolazione allo stremo, alle prese con una gravissima carestia e segnata da decenni di soprusi: come l'interruzione delle forniture di acqua ed elettricità, che Israele controlla quasi totalmente, la chiusura dei quartieri di molte città palestinesi e i conseguenti divieti di passaggio da uno all'altro (anche per i bambini che si recano a scuola, obbligati a passare per le fognature cittadine) e il sistematico sabotaggio dell'agricoltura regionale, con il costante lancio di fumogeni su campi e orti da parte di coloni e militari israeliani.
A Gaza City sono state distrutte tutte le infrastrutture necessarie al corretto funzionamento di una società, ma la popolazione palestinese continua a cercare rifugio tra le macerie. Oltre 800mila persone risiedono in tende e case distrutte dalle bombe, rifiutandosi di lasciare la propria terra, esponendosi alla sete, alla fame e alla malattia. Una buona parte della cittadinanza era temporaneamente fuggita allo scoppio delle ostilità tra Israele e la leadership di Hamas, ma era tornata dopo il cessate il fuoco implementato tra gennaio e marzo del 2025.
Tornando al piano di occupazione, il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato che la popolazione di Gaza City sarà prossimamente trasferita (o meglio deportata) nella parte meridionale della Striscia, senza fornire ulteriori dettagli sulle modalità con cui centinaia di migliaia di persone (molte in condizioni di salute estremamente precarie) saranno costrette a intraprendere un viaggio di decine di chilometri attraverso il deserto, anche se, in un recente rapporto, il ministero della Difesa aveva specificato che l'operazione sarebbe durata circa due mesi. «Gaza cambierà volto e non sarà più come in passato», ha dichiarato Katz annunciando il piano, aggiungendo che saranno impiegate 5 divisioni in sostegno ai militari sul posto, che hanno già cominciato a sgomberare i quartieri limitrofi.
Al momento non è chiaro se l'IDF raggiungerà il dichiarato obiettivo di «sradicare la presenza di Hamas da Gaza». Secondo i giornali israeliani, il ministro della Difesa non è stato in grado di fornire una risposta alla domanda: tra le macerie della città si nasconderebbero ancora due brigate nemiche.