I papabili? «Sono almeno cinque o sei»

Il cardinale Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri, verso il Conclave: «Abbiamo bisogno di un pastore, di un testimone, di un padre»
CITTÀ DEL VATICANO - Nomi - e relative quote, proprio come si fa per i pronostici prima di una partita di calcio - ne sono stati fatti diversi in questi giorni che precedono il conclave. Dai papabili agli outsider. Ma quanti sono, in concreto, i cardinali che davvero hanno la personalità per poter salire al soglio di Pietro? «Almeno cinque o sei», secondo il cardinale Jean-Paul Vesco.
«Di profili ce ne sono diversi, tante personalità che possono essere elette», ha sottolineato l’arcivescovo di Algeri in un'intervista al Corriere della Sera. «All’inizio mi sentivo un po’ inquieto, in effetti. Ma, di colpo, sono molto sereno. E sono convinto che il Papa sia già stato scelto dal Signore».
Il Conclave, come noto, si aprirà finalmente domani pomeriggio. E nei giorni di questo interregno non sono mancati i tentativi di interferenza e qualche veleno, rivolto ad alcuni dei cardinali, in particolare Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle, due dei "favoriti" della vigilia. Elementi che però non sembrano aver scalfito la tranquillità delle congregazioni, ha confermato Vesco, che guardando a domani non fa previsioni né pronuncia nomi: «Ci sono davvero tante persone, la scelta è abbastanza aperta. C’erano i candidati per così dire naturali, quelli che per il loro ruolo e la loro personalità sono già conosciuti. E ci sono pure quelli che intervengono e ti fanno pensare: questa è una parola forte. Ma non c’è nessuno che “schiacci” gli altri, uno del quale si possa pensare: sarà lui. Eppure accadrà».
Su qualcosa però si sbilancia anche l'arcivescovo di Algeri: «Abbiamo bisogno di un pastore, di un testimone, di un padre. Ai funerali di Francesco, era questo che ci chiedeva la gente: dateci un padre».