Non prendete impegni: sabato c'è Il Mago del Gelato


La band italiana è la ciliegina sulla torta allestita alle Cave di Arzo per il Càvea Festival
La band italiana è la ciliegina sulla torta allestita alle Cave di Arzo per il Càvea Festival
MENDRISIO - Diciamolo senza mezzi termini: Il Mago del Gelato è uno di quei gruppi che non vanno persi, quando sono in concerto da queste parti. Aggiungiamoci poi una location magica come le Cave di Arzo... ed ecco che la ricetta del super-evento è fatta. La band italiana è l'ospite speciale della seconda serata del Càvea Festival, che dal 29 al 31 agosto torna a proporre musica, arte, buon cibo e divertimento in quel di Mendrisio.
Il loro ultimo singolo, "L'anguria", è fresco e succoso come il frutto che descrive. La musica de Il Mago del Gelato è ricchissima, complessa, affascinante: mescola influenze tropicali e afrobeat, una decisa passione per la musica da cinema anni '70 (che li avvicina in un certo modo ai Calibro 35) e una fondamentale attitudine funk. Il tutto dà vita a un cocktail che risulta assolutamente unico nel panorama italiano e con pochissimi paragoni nel panorama internazionale.
Chi ancora non vi conosce si potrebbe chiedere: "Chi è Nicola Felpieri?"
«Nicola, Il Felpieri, è il protagonista inconsapevole che lega il nostro album con una trama costruita dall'immaginazione di chi lo ascolta. Il titolo si pone con un interrogativo e non dà volutamente una risposta. Ascoltando la nostra musica ognuno può impostare una narrazione e immaginarsi il suo “film” attraverso gli indizi e le suggestioni sparse nei vari brani. Per noi il legame tra musica e immagine è molto importante e ci siamo posti l'obiettivo di incoraggiare l'immaginazione dei nostri ascoltatori».
In "Controtempo" troviamo Venerus, che il pubblico ticinese ha applaudito poche settimane fa a LongLake Festival a Lugano. Com'è stato lavorare con lui?
«Venerus è uno degli artisti con cui abbiamo avuto il piacere di dividere il palco durante lo scorso tour, da questi incontri è nata una stima reciproca ed un’amicizia. Al contrario di altre collaborazioni, con lui abbiamo avuto l’opportunità di lavorare in studio assieme. In una prima fase, ascoltando il disco a cui stavamo lavorando, abbiamo individuato il brano giusto su cui inserire un suo intervento. In un secondo momento abbiamo dato spazio alla sua scrittura, lavorando insieme alla fase di registrazione. Arricchire la nostra musica, prevalentemente strumentale, con le parole e le melodie di una voce come la sua è un'esperienza che aggiunge un colore alla tavolozza espressiva che solitamente va a comporre i nostri brani».
Pensando alla vostra etichetta, la rediviva Numero Uno, vengono in mente grandi capolavori del cantautorato italiano ma soprattutto Lucio Battisti e quel capolavoro assoluto che è "Anima Latina". Quanto è confluito, di quelle sonorità, nel vostro universo creativo?
«Nel panorama dei cantautori italiani sicuramente Lucio Battisti è uno di quelli che hanno fatto un lavoro di ricerca e sperimentazione sonora in direzioni a noi affini. Fa sicuramente parte delle nostre influenze, anche se il modo in cui approcciamo la musica è sicuramente molto diverso. Per noi vedere il logo di una storica etichetta come la Numero Uno - di cui quasi tutti hanno almeno un disco in casa - stampato sul nostro album è qualcosa di speciale».
Chi vi ha ascoltato dal vivo assicura che è un'esperienza imperdibile. Come affrontate la dimensione live, soprattutto con un repertorio ricco e complesso come il vostro?
«Il palco per noi è sempre il punto di partenza e di arrivo. Siamo nati come una band da live e continuiamo a esserlo. Il modo in cui ci si connette con le persone e si arriva al pubblico condividendo un concerto è magico e insostituibile. Per noi la preparazione di un live è un lungo lavoro e ci dedichiamo tanto impegno. L’obiettivo è sempre cercare di portare il nostro spettacolo il più possibile in giro e sempre più lontano».
Come sta andando il tour, che si concluderà il 12 settembre?
«Siamo veramente contenti di come si sta sviluppando quest’estate di concerti, anche nei momenti di difficoltà (lunghi viaggi, problemi con gli spostamenti e soprattutto il furgone!!). Quando si sale sul palco conta solo la musica: l’energia che ci restituisce il pubblico ci porta ad affrontare tutte le situazioni al massimo e, anche se siamo verso la fine di un tour, non vediamo l’ora che inizi il prossimo!».
Avete calcato palcoscenici molto importanti, ma vi è mai capitato di esibirvi in una location paragonabile a quella di Mendrisio, ovvero un’ex cava di marmo?
«In passato abbiamo suonato alle cave di Fantiano a Grottaglie, in Puglia, e in Sicilia in una cava di tufo ad Agrigento, nella Valle dei Templi. Suonare in uno scenario del genere è sempre qualcosa di speciale, non vediamo l'ora di ripetere l'esperienza!».
Il programma di Càvea Festival
Si parte venerdì 29 agosto con il concerto del duo pianistico Lupi-Paganini (prevendite su Biglietteria.ch). Sabato 30 agosto, serata a ingresso libero con Scopamare, Il Mago del Gelato e Baronesse, accompagnati da food truck e mercatino di vinili. Domenica 31 agosto spazio al brunch curato dal Bistrot Ca.Stella, con musica dal vivo, giochi per bambini, atelier creativi e lo spettacolo “Iros Anghelos” a chiusura del festival.
Info pratiche: bus da Mendrisio FFS (linea B524, fermata “Alla Guana”), parcheggi nei pressi delle cave, navette speciali gratuite per il rientro sabato notte. Sconto 10% per pernottamenti al Ca.Stella Camping. Ingresso gratuito sabato e domenica.