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«Il Governo aggira il no popolare. Priorità alle ferrovie»

I Verdi: «Gli svizzeri hanno detto no a miliardi per l'asfalto ma Roesti continua a puntare sulle autostrade»
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
«Il Governo aggira il no popolare. Priorità alle ferrovie»
I Verdi: «Gli svizzeri hanno detto no a miliardi per l'asfalto ma Roesti continua a puntare sulle autostrade»

BELLINZONA - Una perizia che ignora totalmente il voto popolare e non prende in considerazione l'urgenza di una discussione in merito a una mobilità sostenibile. Come i loro colleghi a livello svizzero, i Verdi del Ticino bocciano il rapporto sulle infrastrutture di trasporto svizzere reso noto oggi.

Lo studio del Politecnico di Zurigo infatti ritiene prioritarie, per il Ticino, la realizzazione del collegamento A2-A13 (Bellinzona-Locarno) e l'ampliamento dell'A2 fra Lugano e Mendrisio, mentre a livello ferroviario il progetto della prosecuzione di AlpTransit a sud non è stata considerato.

Il documento è stato commissionato dal Consigliere federale Albert Rösti e dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

Roesti, invece di «avviare una vera e propria svolta sostenibile nel settore dei trasporti», pensa ad altre autostrade, anche se il 24 novembre 2024 gli svizzeri hanno detto chiaramente «niente nuovi miliardi per l'asfalto».

Il mandato non tiene conto della necessità di discutere una visione sostenibile della mobilità e considera solo marginalmente la promozione della mobilità ciclabile e pedonale negli agglomerati. D'altra parte, conferma che la Svizzera ha un enorme bisogno di infrastrutture ferroviarie. «Per noi Verdi è chiaro che la ferrovia deve avere la priorità assoluta rispetto alla strada, già largamente sviluppata», si legge in una nota. «Ci impegniamo con forza affinché sia portata avanti la variante da 24 miliardi per l'ampliamento della rete ferroviaria».


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