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«Io faccio da parafulmine»

Dopo le accuse di inazione giunte in seguito all'ennesimo rincaro dei premi di cassa malati, De Rosa affida ai social la sua posizione: «Abbiamo le mani legate, ma stiamo facendo il massimo».
Raffaele De Rosa_Facebook
«Io faccio da parafulmine»
Dopo le accuse di inazione giunte in seguito all'ennesimo rincaro dei premi di cassa malati, De Rosa affida ai social la sua posizione: «Abbiamo le mani legate, ma stiamo facendo il massimo».

BELLINZONA - «Io faccio da parafulmine, mica mi nascondo dietro a un dito». A un giorno dall'annuncio dell'ennesima batosta, la terza di fila, sui premi di cassa malati, e dopo le accuse di inazione dirette a lui e al suo dipartimento da parte della politica stessa, Raffaele De Rosa prende parola per spiegare.

Lo fa con un post affidato ai social, una posizione sicuramente più personale, intima, rispetto a quella istituzionale con cui, ieri, il Governo deplorava i rincari. «So che il mio è un ruolo scomodo e che la frustrazione di voi tutti è logica e più che legittima, e ci mancherebbe. Il 7,1% è un’altra mazzata per le ticinesi e i ticinesi, che si trovano davanti un aumento dei premi continuo e che è diventato insopportabile», spiega il direttore del DSS.

«Ecco perché voglio spiegarvi cosa stiamo facendo per frenare l’aumento dei costi che causa la crescita dei premi di cassa malati. In tante cose abbiamo le mani legate perché è Berna che decide, in altre interveniamo con decisione sfruttando al massimo i margini di manovra che abbiamo», prosegue.

De Rosa, infine, chiede l'impegno di tutti, anche della cittadinanza: «Le iniziative sono molte e le spiegherò più in dettaglio in altri post. È una questione dove, se si vuole uscirne, ognuno deve fare la sua parte: la Confederazione e i Cantoni, le casse malati, le aziende farmaceutiche, i professionisti del settore, i medici, le strutture ospedaliere, e anche i cittadini», conclude.

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