Giovani che crollano mentalmente durante l'apprendistato

Fragilità e disagio psichico alla prima esperienza lavorativa. Non sono casi isolati, ma cifre tali da preoccupare. Agostinetti e Fitas chiedono alla città di Mendrisio più tutele per la salute degli apprendisti.
MENDRISIO - L’apprendistato duale rappresenta una colonna portante del sistema formativo svizzero, non solo come porta d’accesso al mondo del lavoro, ma anche come fase delicata di crescita personale.
Tuttavia, proprio in questa transizione, molti giovani sperimentano fragilità e disagio. È quanto emerge dalla recente indagine nazionale WorkMed, condotta su quasi 45.000 apprendisti/e (pari al 23% della popolazione di riferimento).
Il quadro appare preoccupante: il 61% degli apprendisti dichiara di aver sofferto di problemi psichici durante il percorso formativo, spesso legati a stress, ansia da prestazione, giornate troppo lunghe e ferie giudicate insufficienti. In Ticino, queste difficoltà si riflettono in un tasso di abbandono dell’apprendistato del 35,8%, il secondo più alto in Svizzera.
Per affrontare il problema, Elia Agostinetti (AlternativA) e Davina Fitas hanno presentato una mozione “A tutela della salute delle apprendiste e degli apprendisti della Città di Mendrisio”.
Il documento propone alcune misure come aumentare le ferie da cinque a otto settimane, introdurre un salario minimo di 1'000 franchi al mese, istituire un servizio di ascolto psicologico gratuito e confidenziale, rivedere i carichi di lavoro con più pause rigenerative e ampliare l’offerta formativa includendo percorsi biennali (CFP), pensati per i profili più fragili.
Il costo aggiuntivo stimato per la sola estensione delle ferie è di circa 9'600 franchi l’anno, «un investimento sostenibile per la Città», ma con un «potenziale impatto enorme sulla qualità della formazione e sul benessere dei giovani», sottolineano Agostinetti e Fitas. «Gli apprendisti non vogliono più essere trattati come numeri o manodopera a basso costo – ha ricordato Pro Juventute – ma come persone in formazione e crescita».
La mozione non guarda solo al presente, ma al futuro. Immagina un Comune che si proponga come datore di lavoro «responsabile e attento all’inclusione», capace di promuovere buone pratiche anche presso le aziende del territorio.
L’obiettivo è chiaro: trasformare l’apprendistato in un’esperienza formativa che faccia crescere, e non ammalare.