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Il Parlamento dice basta alla blacklist per i morosi di cassa malati

Accolta l'iniziativa socialista. Bocciato per un soffio il rapporto di maggioranza
Ti-Press
Il Parlamento dice basta alla blacklist per i morosi di cassa malati
Accolta l'iniziativa socialista. Bocciato per un soffio il rapporto di maggioranza

BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha accolto l'iniziativa socialista che chiedeva di dire basta alla blacklist per i morosi di cassa malati: con 42 voti (37 i negativi), via libera al rapporto di minoranza, con cui inoltre si chiede al Governo di «sviluppare alternative eticamente, socialmente, economicamente e giuridicamente sostenibili». Bocciato, invece, per soli due voti (41 a 39), il rapporto di maggioranza, che ne chiedeva invece la riattivazione «al più presto».

L’iniziativa parlamentare - Era stato un decesso, avvenuto nei Grigioni e legato alla mancanza di cure per una persona affetta da AIDS, ad accendere i riflettori sul tema della "lista nera" nel 2018. Il socialista Ivo Durisch, assieme ad altri cofirmatari, presentò un'iniziativa parlamentare per la sua abolizione. All'epoca erano circa 4'000 i cittadini che non avevano più diritto alle cure mediche, se non a quelle d'urgenza. «Potremmo chiamarla lista di proscrizione - ha aggiunto Durisch - Il termine descrive bene ciò che stiamo votando. Lo strumento non porta risparmi e non ci sono evidenze che riduca la morosità. È solo una misura punitiva»

La sospensione - Sospesa con il Covid per il periodo della pandemia, la lista dei morosi dell'assicurazione malattia è tornata di recente a essere tema di discussione nella politica cantonale. I morosi costano circa 20 milioni l’anno (due terzi dei costi sono a carico del Cantone, un terzo è a carico dei Comuni).

Le critiche - Lo strumento è ancora attivo in tre cantoni: Argovia, Turgovia e Zugo. Criticate apertamente dal Consiglio federale, le blacklist sono state definite una misura «eticamente non accettabile» secondo la Commissione federale per la salute pubblica (CFSP) e la Commissione nazionale d'etica in materia di medicina umana.

Rapporto di maggioranza - Due i rapporti stilati dalla commissione Sanità e sicurezza sociale. Per quello di maggioranza (relatore Alessandro Cedraschi, PLR), firmato da PLR, UDC e Centro, la blacklist «va riattivata al più presto». Inoltre, s’incarica il Governo di «una verifica costante della situazione debitoria dei morosi e, qualora non vi fossero risultati positivi, provvedere a riconsiderare nuove misure che meglio si adattino alle situazioni che verranno a crearsi». La maggioranza dei Comuni si è detta favorevole al mantenimento della misura, considerata un deterrente efficace. «Stiamo parlando di 20 milioni che rimangono in carico al Cantone - ha aggiunto Cedraschi - Non è vero che non crea nessun costo. Anzi, ricade sul sistema pubblico. Non è una misura che mette alla gogna qualcuno».

La minoranza commissionale - Il rapporto di minoranza (relatore Danilo Forini, PS), siglato da PS, Verdi, Lega e Più Donne, era invece a favore dello stralcio definitivo delle blacklist. Per loro, la reintroduzione delle blacklist per i morosi delle casse malati «non è una soluzione efficace per affrontare la problematica della morosità, non ha dimostrato nei fatti nessuna efficacia nel controllare il numero di morosi e, al contrario, comporta gravi conseguenze etiche, sociali ed economiche. Il rischio di portare a situazioni incostituzionali è pure molto elevato».

«Sempre usato un metodo prudenziale» - Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha sottolineato come «le insolvenze costino, mediamente, ogni anno 25 milioni di franchi. E la somma è in aumento. Stiamo parlando di circa 20mila morosi, di cui 4mila, prima della sospensione, inseriti nella blacklist. Abbiamo, comunque, abbiamo sempre usato modalità prudenziali e rispettose, escludendo per esempio i minorenni».

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