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Femminicidio: «La sinistra vuole "porte aperte" alla migrazione, ma poi si indigna delle conseguenze?»

L’interrogazione del gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi.
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Fonte RED
Femminicidio: «La sinistra vuole "porte aperte" alla migrazione, ma poi si indigna delle conseguenze?»
L’interrogazione del gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi.

BELLINZONA - Il dramma che ha colpito il comune neocastellano di Corcelles dove martedì scorso, 19 agosto, un uomo ha ucciso l'ex moglie e le due figlie, ha riacceso l'attenzione mediatica sul femminicidio.

Da inizio anno - secondo i dati riportati dalle attiviste di Stop Femizid - sono infatti stati 20 i casi di femminicidio compiuti (ai quali vanno aggiunti 8 tentativi, in cui la vittima è fortunatamente sopravvissuta).

Sul tema si è espressa anche la Lega che, attraverso un’interrogazione, ha chiesto l'attenzione del Consiglio di Stato. «La Lega dei Ticinesi ritiene incoerente l’atteggiamento di una certa parte politica che, da un lato, invoca un’accoglienza senza limiti e, dall’altro, si indigna davanti alle conseguenze di tali politiche», spiega il gruppo di via Monte Boglie.

«Se davvero vogliamo proteggere le donne, è necessario affrontare il problema nella sua interezza: non solo con misure di sostegno e protezione, ma anche attraverso politiche migratorie più rigorose, che impediscano l’ingresso e la permanenza di persone che non condividono i valori fondamentali della nostra società, come la parità e il rispetto della dignità femminile».

Le domande al Governo:

    • Il Consiglio di Stato dispone di dati relativi alla provenienza (nazionalità, status migratorio) degli autori di femminicidio e di violenze domestiche gravi registrate in Ticino e in Svizzera negli ultimi anni?
    • È confermato che una quota significativa di tali episodi vede coinvolti cittadini stranieri o persone con origini culturali dove la condizione della donna non è considerata paritaria?
    • Quali politiche mirate intende intraprendere il Cantone per affrontare il fenomeno alla radice, ossia includendo anche il tema della cultura di provenienza e della difficoltà d'integrazione di una parte della popolazione migrante?
    • Non ritiene il Consiglio di Stato che la narrazione proposta dalla sinistra – improntata da un lato a un’accoglienza senza limiti e dall'altro a un’indignazione di fronte a queste tragedie – rischi di apparire incoerente, e di risultare problematica per la sicurezza delle donne ticinesi e svizzere?
    • Quali misure concrete verranno messe in campo in Ticino per garantire che politiche migratorie e di sicurezza pubblica siano coordinate, evitando così di accogliere individui che non rispettano i valori fondamentali della nostra società?

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