La sfida demografica con i baby boomer in pensione: «Quali prospettive per il futuro?»

Consiglieri comunali leghisti interrogano il Municipio per comprendere quale sia la situazione locale e quali misure intenda adottare l’esecutivo cittadino.
MENDRISIO - Mendrisio sembrerebbe trovarsi a dover affrontare il pensionamento massiccio della generazione dei baby boomer. Il fenomeno, evidenziato da recenti statistiche dell’USTAT, sottolinerebbe uno squilibrio crescente tra il numero di persone che lasciano il mondo del lavoro e quelle che vi fanno ingresso, con un indice di sostituzione tra i più alti della Svizzera. In parole semplici, la forza lavoro ticinese sta invecchiando rapidamente e il ricambio generazionale non è garantito.
Secondo le proiezioni, il trend peggiorerà ulteriormente nei prossimi dieci anni, soprattutto in settori chiave come l’industria, la sanità, l’assistenza sociale e l’informatica, dove già oggi si registrano difficoltà nel reperire personale qualificato.
A questo scenario si aggiunge la possibile riduzione dell’attrattività del lavoro frontaliero, a causa del nuovo accordo fiscale sull’imposizione dei frontalieri, che potrebbe spingere molti lavoratori oltreconfine a cercare alternative più vantaggiose.
Di fronte a queste preoccupazioni, dalle file della Lega dei Ticinesi e Indipendenti in consiglio comunale (Simona Rossini, Massimiliano Robbiani, Nadir Sutter e Lorenzo Rusconi) è stata presentata un’interrogazione inoltrata al Municipio di Mendrisio per comprendere quale sia la situazione locale e quali misure intenda adottare l’esecutivo cittadino.
Tra le domande sollevate, vi è l’interesse a sapere se anche Mendrisio rispecchi le tendenze cantonali, quali sono le proiezioni a livello comunale e come si pensa di reagire a una possibile carenza di manodopera, soprattutto nei settori strategici.
Gli interroganti chiedono inoltre al Municipio se questa situazione possa rappresentare un’opportunità per promuovere l’occupazione dei residenti nelle aziende locali, riducendo la dipendenza dalla manodopera frontaliera. Viene proposto, ad esempio, di incentivare l’assunzione di personale residente offrendo salari dignitosi, al posto di puntare su forme di lavoro flessibili o part-time destinate a frontalieri.
Infine, viene sollevata la questione del reinserimento professionale dei disoccupati e degli over 50, con l’auspicio che il Municipio possa considerare progetti di riqualifica professionale per questi segmenti della popolazione.