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Preoccupazione per il futuro dello sport giovanile

L’aumento delle attività G+S impone una riduzione dei finanziamenti. Le preoccupazioni di Claudio Isabella in un'interrogazione al Governo.
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Preoccupazione per il futuro dello sport giovanile
L’aumento delle attività G+S impone una riduzione dei finanziamenti. Le preoccupazioni di Claudio Isabella in un'interrogazione al Governo.

BELLINZONA - Nelle scorse settimane, le società sportive di tutta la Svizzera hanno ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dell’Ufficio federale dello sport (UFSPO) che ha suscitato grande preoccupazione. L’annuncio riguarda la prospettata riduzione dei contributi G+S (Gioventù+Sport) a partire dal 2026. La motivazione indicata, per il deputato Claudio Isabella de Il Centro, ha del paradossale: l’aumento delle attività G+S – considerato da molti come un successo della promozione sportiva – impone una riduzione dei finanziamenti.

A oggi, oltre 680.000 bambini e giovani beneficiano in tutta la Svizzera delle attività G+S, grazie all’impegno di società sportive, scuole e monitori. Tuttavia, proprio questo incremento di partecipazione metterebbe sotto pressione il credito stanziato dal Parlamento federale, rendendo insostenibile il mantenimento delle attuali aliquote di contribuzione (CHF 1.30 per ora per partecipante ai corsi e CHF 16 per giorno per partecipante ai campi). La misura prevede una riduzione del 20% a partire dal 2026.

Una decisione che rischia di colpire duramente le società sportive - Secondo Isabella, tale decisione rischia di avere gravi ripercussioni anche a livello cantonale, in particolare per le piccole realtà locali. Le società sportive, fa notare il granconsigliere, rappresentano infatti un pilastro sociale e educativo irrinunciabile: promuovono l’attività fisica, l’inclusione sociale, la prevenzione sanitaria e trasmettono ai giovani valori fondamentali come il rispetto, la disciplina, la collaborazione e la resilienza.

In Ticino, dove molte società sportive affrontano già oggi difficoltà economiche dovute alla diminuzione degli sponsor e all’aumento dei costi di gestione, i contributi G+S rappresentano spesso un sostegno indispensabile per garantire l’accessibilità allo sport a tutte le famiglie, indipendentemente dal loro reddito.

Interrogazione al Consiglio di Stato - Alla luce della comunicazione federale, il deputato Isabella ha inoltrato un’interrogazione formale al Consiglio di Stato per chiarire le ricadute della misura sul territorio ticinese. Le domande principali rivolte all’esecutivo cantonale sono:

    1. Quanti giovani sotto i 20 anni fanno parte attualmente di associazioni sportive in Ticino?
    2. Quante società sportive ticinesi saranno interessate dalla riduzione dei contributi G+S?
    3. Quanti monitori G+S sono attivi nel nostro Cantone?
    4. Il Consiglio di Stato era informato preventivamente di questa decisione federale?
    5. È stata fatta un’analisi d’impatto per valutarne le conseguenze a livello locale, in particolare per le piccole società?
    6. Ritiene che tale riduzione possa compromettere gli sforzi cantonali per la promozione dello sport giovanile e la coesione sociale?
    7. Intende attivarsi, anche tramite la deputazione ticinese alle Camere federali, per chiedere una rivalutazione o una modulazione della misura?
    8. Sono previste misure cantonali di sostegno per aiutare le società sportive in difficoltà?
    9. È possibile stimare l’indotto economico generato dalla filiera dello sport in Ticino?
    10. La riduzione dei contributi G+S inciderà anche sulle finanze cantonali, in particolare sul bilancio dell’Ufficio dello sport?
    11. Il Consiglio di Stato prevede modifiche ai corsi di formazione offerti dall’Ufficio dello sport, o intende garantire comunque la loro offerta?
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