Due giovani ticinesi oggi a Berna per cambiare il futuro



Antonio ha 18 anni, Mirella 23. Sono solo due dei ragazzi che hanno preso parte alla campagna "Cambia la Svizzera" di Engage. Dalla mobilità alla sanità, ecco su cosa vertono le loro proposte.
Antonio ha 18 anni, Mirella 23. Sono solo due dei ragazzi che hanno preso parte alla campagna "Cambia la Svizzera" di Engage. Dalla mobilità alla sanità, ecco su cosa vertono le loro proposte.
LUGANO - Chi l'ha detto che menti giovani non possano partorire grandi idee? Come quelle che saranno proposte oggi a Berna, davanti a dieci membri del Consiglio nazionale.
L'iniziativa, nata in seno alla campagna "Cambia la Svizzera" di Engage, offre ai ragazzi di tutta la Svizzera la possibilità di presentare a dei parlamentari una propria iniziativa per cambiare in meglio il futuro del Paese.
Per il Ticino sono stati selezionati e accompagnati da Giorgio Fonio due giovanissimi rappresentanti del Centro: la 23enne Mirella Ambrosini e l'appena 18enne (ancora liceale, ma già molto attivo politicamente) Antonio Marinovic.
La proposta di Mirella, "rendere gratuiti i mezzi pubblici per i giovani e i pensionati in tutta la Svizzera", è trasversale a tutta una serie di tematiche di strettissima attualità: «L'idea è nata dalla mia esperienza personale. Avendo studiato a Losanna mi sono trovata spesso a dover usare i mezzi pubblici e credo che la loro gratuità possa essere un incentivo per la crescita delle fasce giovani della popolazione, ma anche un importante sostegno per quelle più avanti con l'età», ci spiega.
«L'utilizzo gratuito dei trasporti pubblici in tutta la Svizzera tra i 16 e i 25 anni, e per i pensionati, consentirebbe di ridurre le spese mensili, con benefici per loro stessi e per l'economia locale». «Inoltre - aggiunge - si darebbe l'opportunità di scoprire il nostro Paese, di fare nuove conoscenze. Non manca l'aspetto "green": «Soprattutto per i giovani, si favorirebbe un'abitudine positiva per l'ambiente e la mobilità sulle strade. Incentiverebbe inoltre i pensionati a rinunciare al proprio veicolo in età avanzata, con un conseguente beneficio per l'ambiente e la sicurezza stradale», conclude.
Va a sondare invece problematiche sanitarie ed economiche, la proposta avanzata dal giovanissimo Antonio, che chiede un aumento della tassazione su tabacco e derivati: «Ricordiamo che il consumo di tabacco rimane ancora molto diffuso in Svizzera ed è addirittura in aumento all'interno della popolazione giovanile. Questo mentre ci sono altri paesi che si apprestano a diventare smoke free, con una percentuale di fumatori anche al di sotto del 5% della popolazione totale - penso alla Svezia - mentre noi siamo a circa il 24%», spiega.
Da qui la sua campagna: «Sappiamo che il fumo va combattuto ed evidentemente la Svizzera ha ancora molto da fare in questo senso. Abbiamo un'imposizione fiscale sull'industria del tabacco che è la più bassa nel mondo occidentale, ben al di sotto di quanto raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Non va bene. Molti mi hanno detto che si tratta di un'iniziativa controversa... Semmai è controverso il fatto che noi tassiamo in maniera così esigua un prodotto così dannoso».
Come la sua "collega", anche Antonio, nonostante l'età, ha a cuore gli anziani: «Ho una certa anima sociale e l'importanza della tutela dei più deboli è per me fondamentale. Ricordiamoci che la tassazione sul tabacco rappresenta una fetta importante delle entrate che vanno a finanziare l'AVS, quindi gli anziani nel loro momento di non attività. Non dimentichiamo i recenti tagli alla rendita vedovile. L'aumento della tassazione sul tabacco garantirebbe quindi maggiori entrate per finanziare l'AVS in un momento in cui, a causa anche della denatalità, c'è bisogno di nuovi fondi più che mai. E subito, non tra trent'anni».
Giovani adulti con idee solide e chiare, dunque. Che fanno ben sperare per il futuro.