Dipendenze, torna il delegato cantonale

Forini: «Negare la realtà non è la soluzione». Filippini «Non si lavora per eliminare il problema alla radice»
BELLINZONA - Presto tornerà la figura del delegato cantonale alle tossicomanie con compiti di coordinamento: è la novità principale del rapporto uscito dalla commissione parlamentare Sanità e sicurezza sociale e redatto dal liberale radicale Fabio Schnellmann sugli aggiornamenti del Piano cantonale che è stato approvato oggi dal Gran Consiglio. I voti favorevoli sono stati 60, con 15 no e 2 astensioni. Parzialmente accolte due mozioni socialiste.
Secondo i parlamentari che hanno preso la parola e anche per De Rosa, è necessario tener conto delle evoluzioni del fenomeno della dipendenza, che non riguarda più solamente le sostanze ma anche i comportamenti (i Verdi hanno citato il burnout da lavoro), considerando anche che interessa sempre più anziani, a causa dell'invecchiamento della popolazione.
Si sono riscontrate differenze di visioni tra socialisti e UDC. Se da un lato per Danilo Forini del PS «bisogna essere tempestivi, dato che si tratta di fenomeni che mutano velocemente. Negare la realtà non è mai la soluzione», per la democentrista Lara Filippini il piano «anziché porre in essere una strategia decisa per arginare il fenomeno, sembra più orientato ad accettarlo come realtà inevitabile cercando di tamponare le conseguenze piuttosto che eliminare il problema alla radice».
La tematica più sentita e discussa, quella della eventuale liberalizzazione della cannabis, non ê stata affrontata in questa tornata parlamentare ma verrà trattata in un rapporto a sé stante e poi portata in una prossima seduta.