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LUGANO

Fuga di notizie, al via un procedimento penale

Il Ministero pubblico ha avviato un'inchiesta per violazione del segreto d'ufficio. Sulla questione, il Municipio risponderà lunedì sera
Archivio Ti Press
Fonte La Regione
Fuga di notizie, al via un procedimento penale
Il Ministero pubblico ha avviato un'inchiesta per violazione del segreto d'ufficio. Sulla questione, il Municipio risponderà lunedì sera
LUGANO - Sul caso della fuga di notizie dall'Amministrazione della Città di Lugano, che ha portato negli anni scorsi a una condanna per minaccia di un uomo, si muove qualcosa. Stando a quanto riportato dalla Regione il Ministero pubblico ha aperto u...

LUGANO - Sul caso della fuga di notizie dall'Amministrazione della Città di Lugano, che ha portato negli anni scorsi a una condanna per minaccia di un uomo, si muove qualcosa. Stando a quanto riportato dalla Regione il Ministero pubblico ha aperto un procedimento penale per violazione del segreto d'ufficio, al momento contro ignoti.

La vicenda, oggetto di un'interpellanza presentata qualche giorno fa dai consiglieri comunali di Avanti con Ticino&Lavoro (primo firmatario Giovanni Albertini), risale all'autunno di tre anni fa. Un cittadino, a fronte dell'attribuzione da parte della Città di Lugano di commesse pubbliche senza concorso, aveva voluto vederci chiaro chiedendo formalmente spiegazioni e relativa documentazione al Municipio. Nelle sue verifiche aveva infatti riscontrato che i tanti incarichi erano stati attribuiti a poche società. In particolare a una impresa attiva nel settore delle pulizie che nel giro di cinque o sei anni ha ottenuto mandati per un totale di 1,3 milioni di franchi. L'uomo era ricorso alla legge sull'informazione e sulla trasparenza dello Stato e l'Esecutivo non si era tirato indietro, fornendogli quanto richiesto.

Oltre un mese dopo, tuttavia, un uomo lo aveva avvicinato mentre si trovava in un bar cittadino. Lo aveva insultato e accusato di "impicciarsi dei suoi affari", ingiuriandolo e minacciandolo di fronte agli avventori del locale in cui si trovava. L'uomo in questione - scoprirà in seguito - era il titolare di una delle società sospette.

A fronte di quell'episodio, la vittima aveva deciso di informare il sindaco di Lugano chiedendo informazioni sulla presunta fuga di notizie che aveva portato il titolare dell'impresa a minacciarlo. Oltre a questo, di informare un membro del governo cantonale: la società in questione aveva ricevuto diversi mandati diretti anche dal Cantone.

Malgrado la condanna a una pena pecuniaria sospesa con la condizionale per minaccia e ingiuria tramite decreto d'accusa dell'autore dell'aggressione, tutta questa vicenda solleva altre questioni. In particolare il fatto che i membri degli Esecutivi di Lugano e del Consiglio di Stato non hanno provveduto a segnalare il possibile reato al Ministero pubblico.

Salvo colpi di scena (come la trasformazione dell'atto parlamentare in interrogazione o la scelta del Municipio di trincerarsi dietro l'apertura del procedimento penale), lunedì sera, al termine del consiglio comunale è attesa la risposta orale da parte della Città.

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