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LUGANO

Una stanza del consumo? Per ora mancano i soldi

La municipale luganese Valenzano Rossi: «Il tema è d'interesse, ma i conti non hanno permesso passi avanti». Preoccupa il consumo di crack: «Problema da non sottovalutare»
Tanmedia
Una stanza del consumo? Per ora mancano i soldi
La municipale luganese Valenzano Rossi: «Il tema è d'interesse, ma i conti non hanno permesso passi avanti». Preoccupa il consumo di crack: «Problema da non sottovalutare»

LUGANO - «La situazione finanziaria della Città non ha permesso grossi passi avanti». A dirlo, contattata da Tio.ch è Karin Valenzano Rossi, capo dicastero Sicurezza e spazi urbani a Lugano.

La "stanza del consumo" - Il soggetto è l’introduzione nella città sul Ceresio della cosiddetta stanza del consumo, cioè un luogo protetto dove i consumatori possono fare uso di sostanze stupefacenti, da loro acquistate, con il supporto degli operatori sanitari. Le strutture, una quindicina circa, sono presenti in una decina di città (fra cui Zurigo, Losanna, Berna e Coira).

Una discussione "antica" - Tempo fa, l’argomento era stato al centro della discussione politica, in parallelo con l’incremento del consumo di crack in Svizzera e in Ticino. Un aumento che si riscontra anche attualmente, come riportato in un articolo recente.

«Episodi incresciosi succedono» - «Il problema è presente e non va sottovalutato - aggiunge Valenzano Rossi - il consumo c’è anche a Lugano e, purtroppo, gli episodi incresciosi succedono». In passato, erano stati segnalati casi preoccupanti nella zona limitrofa al Ciani o proprio all’interno del parco.

«Le finanze non ci consentono di andare avanti» - Per quanto riguarda la stanza del consumo, la municipale rimarca come il tema sia «sempre d’interesse. Almeno per quanto riguarda il dicastero Polizia, si tratta di un argomento da approfondire. Però, per il momento – ribadisce – dobbiamo aspettare e vedere come si evolve la situazione finanziaria cittadina». In un'intervista passata, Valenzano Rossi sottolineava come fossero necessari fondi per provare a concretizzare l'ipotesi. Oltre a un coinvolgimento di operatori sociali e infermieri. Il preventivo 2025 di Lugano, lo ricordiamo, aveva fatto segnare un disavanzo d'esercizio di 23.9 milioni di franchi.

Crack: la nuova epidemia - Negli anni ’80 l’incubo si chiamava eroina. Oggi la sostanza che detta legge è il crack, la forma fumabile della cocaina: potente, a basso costo, dagli effetti immediati ma brevissimi. Il risultato è una ricerca ossessiva della prossima dose, che spinge i consumatori in strada. Scene di consumo all'aperto sono state segnalate a Zurigo, a Lucerna, Yverdon, Brugg e persino a Coira.

Le ragioni della diffusione - Dietro a questo boom ci sono fattori geopolitici ed economici. Da un lato, la produzione di cocaina in Sud America è in aumento, con bande sempre più aggressive che riforniscono l’Europa; dall’altro, il calo della disponibilità di eroina dopo il divieto imposto dai talebani in Afghanistan. Per chi vive nella dipendenza, crack è diventato l’unico rifugio possibile.

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