Ex-Morel, spunta l'ombra dell'amianto ma il cantiere non si ferma


Preoccupazione nel vicinato per l'inizio dei lavori. Una perizia sulle sostanze nocive aveva congelato di nuovo le cose, poi il via libera a settembre. La Città, però, rassicura.
Preoccupazione nel vicinato per l'inizio dei lavori. Una perizia sulle sostanze nocive aveva congelato di nuovo le cose, poi il via libera a settembre. La Città, però, rassicura.
LUGANO - Le ruspe sono al lavoro, cadono mura e finestre. Dal cantiere dell'ormai ex-Morel, a tratti, si alzano delle colonne di pulviscolo.
Negli abitati antistanti a qualcuno bruciano gli occhi, e sale un po' la preoccupazione. Il motivo è legato all'amianto e all'ultimo tassello di una querelle legale che si è protratta ormai per quasi un decennio.
Stando a quanto appreso da tio.ch lo scorso maggio è stato nuovamente intimato il congelamento dei lavori per fare allestire una perizia sullo stile architettonico degli immobili, immobili che secondo una perizia (datata 2015) contengono amianto in diverse parti della struttura.
La supercautelare era sta inizialmente accolta dal Pretore del Distretto di Lugano che, assunti vari atti e dopo un cambio di giudice, ha poi però deciso di respingerla (in data 22 agosto) spianando - di fatto - la strada al cantiere.
Lavori che, in questi giorni, starebbero rimuovendo proprio parte delle tettoie in amianto, pare senza nessun avviso particolare per gli abitanti degli stabili vicini.
Per questo motivo è stata presentata una nuova richiesta di blocco alle autorità competenti (SUVA, SPAAS, Comune), affinché venga effettuato un sopralluogo «per verificare il rispetto delle prescrizioni in materia di protezione dell'ambiente e dell'uomo» così come la presentazione di una perizia aggiornata che tenga conto delle norme attuali.
Questa, mentre scriviamo, non ha ancora ottenuto risposta formale.
Contattata, la Divisione Edilizia Privata della Città di Lugano, ribadisce la sicurezza del cantiere: «La preoccupazione dei cittadini è comprensibile, soprattutto quando si tratta di stabili così vecchi», conferma la Divisione, «in questo caso i lavori si sono attivati dopo un lungo percorso in giudicato e tutto si sta svolgendo in maniera regolare».
Questo riguarda anche la questione dell'amianto, il cui smaltimento «verrà gestito da una ditta specializzata». In questo processo, conferma ancora la Città, sarebbe poi stata coinvolta anche la Suva.