«Dopo 14 mesi abbiamo avuto ancora paura»



Forti piogge nella zona del Piano di Peccia nelle scorse ore. Dalle parole della popolazione traspare come il trauma del disastro del 30 giugno 2024 non sia stato ancora superato.
Forti piogge nella zona del Piano di Peccia nelle scorse ore. Dalle parole della popolazione traspare come il trauma del disastro del 30 giugno 2024 non sia stato ancora superato.
PIANO DI PECCIA - «Sì, dopo 14 mesi abbiamo avuto ancora paura». Le precipitazioni delle scorse ore hanno riportato alla mente di Francesca Mattei, agricoltrice del Piano di Peccia, una cosa sola: il disastro del 30 giugno 2024. «È probabilmente la prima volta da allora che piove così intensamente – ammette il figlio Ivan –. Penso sia normale che certe emozioni si siano mosse».
Amarezza – La famiglia Mattei aveva subito danni enormi sia all'abitazione sia all'azienda agricola. E tuttora si trova in una fase di incertezza. «Vedere il fiume gonfio d'acqua nella zona "Al Cort" ha risvegliato quella sensazione di amarezza – dice Ivan –. Ti rendi conto che in fondo viviamo ancora in un equilibrio precario e che qui in Lavizzara le cose da sistemare sono ancora tantissime».
Ricordi – Stavolta le precipitazioni più forti sono avvenute prevalentemente di giorno. Francesca indica una foto della cascata dietro casa sua. Si nota l'acqua che scende in maniera impetuosa. «I ricordi riaffiorano», spiega riferendosi a quella notte che ha provocato ben otto morti tra Lavizzara e Bavona e un'infinità di disastri.
Questione emotiva – Giordano Rotanzi, abitante del Piano di Peccia, ammette: «Penso che si tratti soprattutto di una questione emotiva. Personalmente ho grande rispetto per la natura. Ma la rispettavo anche 50 anni fa. Quello che è successo ha lasciato qualcosa di profondo nelle persone più danneggiate. Dopo un disastro così ciò che prima era "normale" ora forse viene visto come pericoloso».
«Non si dimentica» – Così la pensa anche Luca Patritti, gerente del Grotto Pozzasc di Peccia. «Ora siamo più pronti a questi eventi. Ha piovuto di giorno e non di notte. E comunque ha piovuto meno rispetto a quanto verificatosi 14 mesi fa. Nella giornata di giovedì abbiamo dovuto chiudere il grotto per precauzione. Ma al di là di questo sentivo di avere la situazione sotto controllo. Certo, non si dimentica quella notte famosa. Un filo di inquietudine ti accompagna sempre».
L'allerta – «L'apprensione in qualche modo ha accompagnato un po' tutti in queste ore – spiega Chiara Donati, vice sindaca di Lavizzara –. Per tutta la giornata di giovedì ho chiesto in giro se ci fossero danni particolari. Per fortuna stavolta è andata bene. Già negli scorsi giorni si parlava di allerta. E parallelamente percepivamo la preoccupazione crescente di alcune persone. Ci si chiedeva come fare, se sarebbero state chiuse delle strade. A un certo punto mi sono detta: non abbiamo ancora superato il trauma».
