Condanna a don Leo, il vescovo de Raemy: «Vicini alle vittime e alle famiglie, l'indagine canonica continua»

La nota della diocesi: «Proseguono le opportune valutazioni circa la sua prossima residenza».
LUGANO - La curia vescovile, tramite una nota stampa, ha «preso atto della sentenza che la corte delle assise criminali del Tribunale penale cantonale ha pronunciato nei confronti del Presbitero arrestato nell'agosto del 2024».
Il riferimento è a don Rolando Leo, accusato di abusi sessuali su nove ragazzi e condannato a un anno e mezzo di carcere, di cui sei mesi sospesi con la condizionale per un periodo di prova di due anni. Avendo già scontato un anno di detenzione, è stato quindi immediatamente scarcerato.
L'Amministratore apostolico, il vescovo Alain de Raemy, esprime la vicinanza sua personale e della Diocesi «alle persone coinvolte negli episodi, condividendo con loro, con i loro familiari e con tutti coloro che sono toccati da questa vicenda dolorosa la sofferenza vissuta, e assicura la costante disponibilità di ascolto e di supporto».
In merito alla situazione attuale del presbitero, «proseguono l' indagine canonica nei suoi confronti e le opportune valutazioni circa la sua prossima residenza».