Scivolano fuori dal sentiero: tratti in salvo dalla Rega

Disavventura a lieto fine per un 18enne e un 17enne di Lanzo d'Intelvi. Le operazioni, sopra Caprino, sono state particolarmente impegnative
CAPRINO - Un'escursione che poteva avere un esito ben più drammatico, quella compiuta domenica pomeriggio da due cugini adolescenti residenti a Lanzo d'Intelvi, nell'omonima valle comasca, e che ha visto l'interessamento anche delle squadre di soccorso ticinesi.
La vicenda è stata raccontata con dovizia di particolari dal quotidiano La Provincia di Como e, in seguito, dalla Rega con un comunicato stampa. I due - di 18 e 17 anni - si sono avventurati nella tarda mattinata di ieri lungo un sentiero laterale del lato italiano del Monte Caprino che, da Lanzo d'Intelvi, scende verso Santa Margherita, nel territorio di Valsolda e sulle sponde del Ceresio.
Durante il cammino, a circa 600 metri di quota sono entrambi scivolati fuori dal sentiero sul versante svizzero, finendo in una zona estremamente impervia e si sono ritrovati in difficoltà, non riuscendo a proseguire. Poco prima delle 13.30 hanno quindi lanciato l'allarme chiamando il numero d'emergenza europeo, 112. Hanno risposto all'appello sia i soccorritori italiani che la Polizia cantonale ticinese.
Sei tecnici della Stazione Lario-Occidentale e Ceresio del Soccorso Alpino si sono messi al lavoro, mentre i Vigili del Fuoco hanno costituito una base operativa a Lanzo d'Intelvi e anche i carabinieri di Alta Valle Intelvi sono stati informati. Si sono levati in cielo sia l'elicottero dei Vigili del Fuoco che quello della Rega, che aveva chiesto la collaborazione di un soccorritore specialista elicottero del Soccorso Alpino Svizzero, visto il luogo impervio in cui era chiamato a intervenire.
Le operazioni di salvataggio sono state particolarmente impegnativa a causa della zona impervia e della fitta vegetazione. È stato indispensabile individuare una piccola radura nella quale calare il soccorritore specialista elicottero (SSE) con il verricello. Il tecnico alpinista ha raggiunto a piedi il primo ragazzo e lo ha accompagnato nella radura, dopodiché il giovane è stato issato a bordo. Ben più complicato è stato il recupero del secondo ragazzo, che si trovava circa a 50 metri dal primo e 20 metri più sopra. Il punto nel quale era finito appariva impenetrabile a causa della fitta vegetazione. Dopo averlo messo in sicurezza, l'alpinista ha dovuto tagliare diversi rami per riuscire ad aprire un varco fra le folte chiome degli alberi, fino a creare un'apertura sufficiente a permettere l'evacuazione del paziente. «Con grande precisione la crew è riuscita a recuperare entrambi con l'ausilio del verricello e a trasportarli in salvo».
Le operazioni si sono concluse intorno alle 16.30 di domenica, quando il padre di uno dei due si è recato a Pambio-Noranco per recuperarli e riportarli a casa.