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Danni da maltempo: se l’assicurazione non rispondesse più

Gli ingenti costi generati dalle calamità naturali spingono le agenzie ad aumentare i premi, fra garage e officine c’è già chi fatica a trovare chi li assicuri
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Danni da maltempo: se l’assicurazione non rispondesse più
Gli ingenti costi generati dalle calamità naturali spingono le agenzie ad aumentare i premi, fra garage e officine c’è già chi fatica a trovare chi li assicuri

Locarno – Complice il cambiamento climatico, aumentano i costi per danni da maltempo. Episodi recenti come la grandinata sul Locarnese di due anni fa, le alluvioni in Vallemaggia e Mesolcina l’estate scorsa o il recente caso di Blatten in Vallese, sommerso da una colata detritica dal ghiacciaio che sovrastava il paese, ne sono una testimonianza.

A subire questo forte aumento dei costi sono le assicurazioni, che per far fronte alle crescenti spese ricorrono all’aumento dei premi degli assicurati. Un’altra spada di Damocle, che per ora è un’ipotesi, ma assume sempre più concretezza, è la possibilità che le coperture assicurative in caso di danni legati al maltempo siano limitate. «La maggior parte di noi ha ricevuto aumenti del premio – conferma Marco Doninelli, direttore dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), sezione Ticino ai microfoni di RadioTicino –. La limitazione della copertura è una possibilità. In questo senso qualcosa sta già coinvolgendo i garage che hanno esposizioni di auto sui piazzali esterni. Queste attività devono essere coperte contro i danni della natura perché rischiano di subire danni ingenti ma alcuni hanno già problemi a trovare chi li assicuri perché le assicurazioni non vogliono più coprire questo tipo di danno».

Nel caso della forte grandinata nel Locarnese nel 2023, «l’evento ha portato un iniziale vantaggio alle attività locali, perché officine e carrozzerie sono state sollecitate per le riparazioni» racconta ancora Doninelli. «L’evento ha anche portato molti automobilisti a sostituire il proprio veicolo e acquistarne uno nuovo prima del previsto. Il vantaggio però come detto è stato solo temporaneo ed è stato pagato quest’anno per la mancata sostituzione di veicoli da parte di diversi automobilisti».

In generale, per quanto concerne i privati, «il 70% delle automobili vendute ogni anno è in leasing e i proprietari sono quindi obbligati a stipulare un’assicurazione casco totale che include i danni da maltempo. Anche chi acquista un’auto nuova, se si tratta di un modello recente, opta preferibilmente per una casco totale o casco parziale, che pure include i danni della natura», prosegue Doninelli spiegando che «la maggior parte delle automobili in circolazione sono coperte contro i guasti dovuti alle calamità».

Davanti a premi sempre più elevati però qualcuno potrebbe decidere di rinunciare alla copertura, che di fatto non risulta obbligatoria. «Per danni poco ingenti – dice ancora il direttore di UPSA Ticino – si può certamente decidere di tenere l’auto con qualche ammaccatura e circolare lo stesso, ma con grandinate come quella di due anni fa sul Locarnese, il rischio è elevato. In quell’occasione ci sono stati danni totali: i chicchi di grandine hanno rotto i vetri di diversi veicoli e in alcuni casi l’acqua è entrata nell’abitacolo e nel sistema elettrico dell’auto. Non avere una copertura assicurativa con questi eventi disastrosi sarebbe un forte pericolo e rischia di comportare costi davvero elevati».

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