Donne affiliate all'IPCT, esultano i sindacati: «Il Cantone finanzierà la propria parte di contributi»


Accolta la richiesta di VPOD, OCST e SIT nei confronti delle assicurate penalizzate dalla riforma AVS21
Accolta la richiesta di VPOD, OCST e SIT nei confronti delle assicurate penalizzate dalla riforma AVS21
BELLINZONA - Lo scorso dicembre, i sindacati VPOD, OCST e SIT avevano denunciato «la discriminazione subita da circa 300 assicurate all’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino (IPCT), nate tra il 1961 e il 1965 e prepensionatesi entro la fine del 2023». A seguito della riforma AVS 21, che ha aumentato progressivamente l'età di riferimento AVS per le donne, «l’IPCT aveva infatti cessato di versare il supplemento sostitutivo AVS a questa generazione dai 64 anni (rendita ponte)».
I sindacati fanno sapere che, «grazie all’approfondimento giuridico commissionato e alla richiesta formulata dai sindacati al Consiglio di amministrazione dell’IPCT, esso aveva stabilito a inizio settembre del 2025 di richiedere un contributo al Cantone per compensare il mancato supplemento sostitutivo AVS». Ora, «apprendiamo che il Consiglio di Stato ha confermato la disponibilità a finanziare la propria parte di contributi per coprire la prestazione alle assicurate penalizzate; una soluzione che, tendente a risolvere il problema, sarà messa a carico del datore di lavoro».
Trattasi di una decisione che, a questo stadio, «costituisce pertanto un seguito vittorioso dell’azione intrapresa dai Sindacati VPOD, OCST e SIT. Occorre rimarcare, infatti, che un mancato riconoscimento del supplemento sostitutivo AVS a questa categoria di assicurate avrebbe disatteso la Legge sull’Istituto di previdenza e configurato un’evidente discriminazione basata sul sesso rispetto agli uomini che si trovavano nella medesima situazione».
Posto che spetterà ancora al Consiglio d’amministrazione dare seguito alla decisione e agli altri datori di lavoro affiliati all’IPCT di allinearsi all’esempio del Cantone, «accogliamo con favore questo ulteriore passo decisivo a favore della correzione di un’ingiustizia che avrebbe coinvolto circa 300 donne assicurate. In quest’ottica, i Sindacati VPOD, OCST e SIT continueranno a vigilare affinché la soluzione sia definitivamente implementata in modo equo e tempestivo».