«Il prossimo boom gastronomico? La cucina dell'Amazzonia»



La storia di tutti gli ingredienti del polmone verde del mondo raccontata dallo chef brasiliano Felipe Schaedler ospite della rassegna S.Pellegrino Sapori Ticino.
La storia di tutti gli ingredienti del polmone verde del mondo raccontata dallo chef brasiliano Felipe Schaedler ospite della rassegna S.Pellegrino Sapori Ticino.
LUGANO - «I prodotti dell'Amazzonia rappresenteranno il prossimo boom gastronomico». Ne è convinto lo chef brasiliano Felipe Schaedler. «È solo una questione di tempo. Dovremo essere però bravi a farci trovare pronti».
Schaedler si trova a Lugano in occasione della rassegna gastronomica di S. Pellegrino Sapori Ticino. L'edizione 2025 è infatti una full immersion nella cultura brasiliana.
Nel vasto territorio verdeoro convivono e si intrecciano anime e culture diverse, e Schaedler incarna pienamente il grande polmone verde del pianeta.
Attraverso una stretta collaborazione con i produttori locali, lo chef di Manaus sperimenta ingredienti nativi come i funghi coltivati dalle tribù Yanomami, le formiche saúva provenienti da São Gabriel da Cachoeira, tuberi rustici e fiori commestibili. Schaedler sarà presente questa sera, giovedì 2 ottobre presso il ristorante Moncucchetto di Lugano.
La cucina amazzonica è ricchissima di ingredienti ancora poco conosciuti al di fuori del Brasile: come scegliere quelli da valorizzare?
«In realtà, anche in Brasile i prodotti dell’Amazzonia sono poco conosciuti. Per uno dei piatti che propongo qui in Ticino utilizzo il tucumã, un frutto amazzonico molto diffuso nella sua regione d’origine, ma che resta sconosciuto al 90% dei brasiliani».
C’è un ingrediente che più di altri rappresenta per lei l’Amazzonia?
«Direi le formiche, ma si tratta piuttosto di un insetto. Quindi per non fare polemiche opto per i pesci, in particolare il tambaqui. Si tratta di un pesce che presenta una spina che ricorda molto una costola di maiale. Il sapore è diverso da quello tipico di un pesce. Si tratta infatti di pesce da acqua dolce che vive in un ecosistema molto particolare».
Come concilia la tradizione locale con la cucina contemporanee?
«Quando si parla di una cucina ancora poco conosciuta, è importante fare attenzione a non appropriarsi di ciò che appartiene già a una tradizione culturale. Le comunità locali dell’Amazzonia possiedono infatti un sapere ancestrale legato a ogni prodotto. Il mio compito è prendere questi ingredienti e valorizzarli al massimo, senza però snaturarne l’essenza originaria».

Lei lavora infatti a stretto contatto con produttori e comunità indigene: qual è la sfida maggiore in questa collaborazione?
«La sfida più grande, soprattutto all’inizio, è legata al tempo. Le loro tempistiche sono molto diverse dalle nostre, e occorre comprenderle senza giudicare, perché fanno parte della loro cultura. A volte capita che un prodotto atteso per lunedì arrivi solo mercoledì, o non arrivi affatto. Nella nostra società tutto scorre veloce, mentre per loro il tempo ha un altro ritmo. Per quanto riguarda invece i produttori locali, è fondamentale capire il loro rapporto con l’Amazzonia: il rispetto della foresta e la sua salvaguardia sono aspetti essenziali».
La cucina è sempre più legata a sostenibilità e biodiversità: che ruolo pensa che l’Amazzonia in futuro?
«Sono convinto che l’Amazzonia sarà il prossimo grande boom gastronomico: è solo questione di tempo. La vera sfida consisterà nell’aumentare la domanda degli ingredienti senza compromettere la biodiversità della regione. Noi stiamo già lavorando per sostenere le comunità locali, così che, quando la richiesta crescerà, si possa acquistare da chi davvero tutela e rispetta la foresta. È una responsabilità enorme che sentiamo sulle nostre spalle».

Il ritratto - Felipe Schaedler si trasferisce in Amazzonia a 15 anni e si dedica completamente alla cucina, collaborando nel ristorante della sua famiglia. Nel 2009 apre il ristorante Banzeiro a Manaus, che contribuisce a portare la cucina amazzonica alla ribalta nazionale, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui i premi "Melhor do Ano" di Veja Manaus Comer & Beber e della rivista Prazeres da Mesa.
Nel 2016 inaugura Moquém do Banzeiro, vincendo numerosi premi, tra cui il titolo di "Chef dell'Anno". Nel 2019 apre Banzeiro a São Paulo. Riceve il titolo di "Cittadino Onorario" sia dell'Amazzonia che di Itacoatiara per aver valorizzato e diffuso la cultura culinaria di queste regioni. Schaedler collabora strettamente con i produttori locali, esplorando ingredienti nativi come i funghi coltivati dalle tribù Yanomami, le formiche saúva provenienti da São Gabriel da Cachoeira, tuberi rustici, fiori commestibili e frutti regionali. Attraverso Banzeiro São Paulo, ha introdotto la sua visione della cucina amazzonica, unendo tradizione e identità regionale con un tocco contemporaneo. Oggi gestisce tre ristoranti: Banzeiro a São Paulo, Banzeiro e Moquém do Banzeiro a Manaus. (Fonte: S.Pellegrino Sapori Ticino)