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Conti fragili e futuro incerto: preventivo 2026 con un disavanzo di quasi 100 milioni

Finanze cantonali sotto pressione: il Governo ha inserito nel nuovo piano ulteriori misure di riequilibrio per circa 120 milioni di franchi. E nei conti dello Stato non sono inclusi gli "oneri" scaturiti dalle votazioni di domenica
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Conti fragili e futuro incerto: preventivo 2026 con un disavanzo di quasi 100 milioni
Finanze cantonali sotto pressione: il Governo ha inserito nel nuovo piano ulteriori misure di riequilibrio per circa 120 milioni di franchi. E nei conti dello Stato non sono inclusi gli "oneri" scaturiti dalle votazioni di domenica

BELLINZONA - Le premesse non sono allettanti: «La situazione delle finanze cantonali è fragile e aggravata da una situazione economica non favorevole». Il Ticino è confrontato con «la necessità di compiere sforzi importanti per contenere i disavanzi».

Il Governo ticinese mette le mani avanti prima di svelare cifre e numeri, e non manca di sottolineare che la recente votazione sul valore locativo («che potrebbe pesare sulle finanze cantonali fino a 55 milioni») e le votazioni sulle due iniziative popolari relative ai premi di cassa malattia («non considerate né nel preventivo 2026 né nel piano finanziario, comporta un aggravio per il Cantone stimato a 350 milioni di franchi») implicheranno “ulteriori nuovi oneri” per il nostro cantone.

Un messaggio chiaro - Ad aprire la conferenza stampa, questa mattina a Palazzo Orsoline a Bellinzona, il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi che dopo una panoramica sul contesto economico attuale «particolarmente delicato» risponde a un'importante domanda: «Ha senso presentare il preventivo oggi e con questa forma» alla luce dei risultati del voto di domenica? «La risposta è sì», ha detto il direttore del DI.

Quanto deciso dalla popolazione «il cui peso finanziario ammonta a quello di un intero dipartimento, non può compromettere le prestazioni che lo Stato già eroga a favore della cittadinanza. Creerebbe solamente ulteriori incomprensioni». I numeri, non lo nasconde, sono preoccupanti, ma il messaggio inviato è chiaro: «Le due iniziative sulle casse malati sono un segnale forte che il Consiglio di Stato rispetta e ascolta con attenzione. È un voto che esprime la crescente difficoltà della popolazione di fronte a premi sempre più pesanti. Ci impongono responsabilità, serietà e visione di lungo periodo: un impegno enorme che dovrà essere pianificato coinvolgendo le parti interessate che incontreremo la prossima settimana».

Il Consiglio di Stato non è stato in grado di chiarire oggi come potranno essere finanziate tali misure: «Bisognerà valutare la sostenibilità a medio lungo termine - ha incalzato Gobbi -, almeno fino a quando non cambierà il sistema di calcolo dei premi a livello federale è evidente che la spesa del Cantone continuerà aumentare. Se pensiamo che il gettito d'imposta è pari a 1,5 miliardi, quei 700 milioni (dati dalla somma dei 350 milioni comportati dall'approvazione delle due iniziative e da altrettanti già emessi sotto forma di sussidi, ndr.) ammontano quasi al 50%. È un equilibrio difficile da trovare».

Sulla questione ha fatto poi eco la direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), Marina Carobbio Guscetti: «La responsabilità del governo è porta a individuare una soluzione che tenga conto delle iniziative cantonali e agire con equilibrio sul fronte delle entrate e delle uscite. Tenendo conto che quando si parla di entrate non si dovrà chiamare alla cassa chi è già in sofferenza, ma piuttosto pensare a una fiscalità progressiva».

Preoccupazione per l'equilibrio finanziario - Alla luce di queste premesse arrivano i dati, presentati dal direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE), Christian Vitta che senza mezzi termini ribadisce «questa situazione oggi è ancora gestibile, ma se sfugge di mano ne pagheremo le conseguenze». Il preventivo 2026 del Cantone chiude con un disavanzo d’esercizio di 97,4 milioni di franchi, una cifra che rispetta formalmente il limite massimo previsto dal freno ai disavanzi. Dopo i provvedimenti già avviati con i preventivi 2024 e 2025, il Governo ha inserito nel nuovo piano ulteriori misure di riequilibrio per circa 120 milioni di franchi, che si sommano a quelle adottate negli anni precedenti. Grazie a questi interventi, il risultato finale rimane nei vincoli costituzionali, ma il quadro delineato continua a essere fragile e instabile.

Situazione, questa, che desta forti preoccupazioni sul futuro equilibrio delle finanze pubbliche. Il Governo è chiaro. «Le misure proposte con i preventivi 2024 e 2025 e con quello attuale del 2026 contribuiscono a migliorare le tendenze finanziarie, ma non sono sufficienti per raggiungere un equilibrio finanziario stabile».

Le misure previste nel preventivo toccano tutti gli ambiti – dal personale (con una spesa di +8.9 milioni) ai beni e servizi, dai ricavi da trasferimenti (+62.4 milioni) ai ricavi fiscali (47.8 milioni) – e sono state concepite come un’equa partecipazione di tutti i settori al risanamento dei conti cantonali.

Parte delle decisioni spetta al Governo, parte sarà sottoposta al Parlamento: «Le misure proposte - spiega il Consiglio di Stato - porteranno un leggero beneficio ai Comuni in quanto le stesse sono compensate con l’aumento di gettito comunale derivante dall’adeguamento delle stime immobiliari. Sarà quindi ora compito del Parlamento valutare attentamente le misure proposte, tenendo presente anche il vincolo di bilancio costituzionale».

Ma il vero nodo riguarda le prospettive a medio termine. L’aggiornamento del piano finanziario mostra un netto peggioramento atteso nei prossimi anni, dovuto soprattutto alla riforma federale del finanziamento delle cure ambulatoriali e ad altre misure di riequilibrio promosse da Berna.

Una prospettiva «insostenibile per una realtà come il Ticino» - Il suddetto piano finanziario considera già anche una stima dell’importante impatto finanziario di EFAS. Come detto, non sono invece ancora contemplate le conseguenze finanziarie della riforma fiscale del valore locativo e delle due iniziative concernenti i premi di cassa malattia approvate domenica alle urne.

Aggiungendo a queste l'impatto di EFAS, sottolinea l'esecutivo, «il disavanzo complessivo è superiore ai 700 milioni di franchi, insostenibile per una realtà come il Ticino».

E ora? «I dati di piano finanziario mostrano ad ogni modo una situazione molto preoccupante in prospettiva, che non permetterà di rispettare il freno ai disavanzi già a partire dal 2027, evidenziando quindi la necessità di importanti interventi che considerino sia il fronte della spesa che quello delle entrate nell’ambito dei futuri preventivi».


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