Filmato mentre urlava davanti all'hotel diffuso: non è illegale

A sancirlo è una recente decisione del Ministero pubblico. Sotto accusa era finito un municipale di Breggia, colto in più atti di sfogo. E adesso?
BREGGIA - Si era sfogato davanti alle telecamere di videosorveglianza. Urlando e simulando gesti ambigui. E il proprietario dell'albergo diffuso di Scudellate l'aveva denunciato. È così che un municipale di Breggia era finito sotto accusa lo scorso gennaio.
Telecamere posizionate male? – La vicenda ha fatto discutere parecchio. In particolare perché, perlomeno inizialmente, il posizionamento delle telecamere suscitava qualche dubbio dal momento che immortalavano anche una parte di suolo pubblico. Da qui la controdenuncia del municipale che sosteneva come quei filmati fossero stati raccolti in maniera illegale.
Registrazioni non illecite – La domanda di fatto sorge spontanea: immagini del genere, registrate con simili premesse, possono essere considerate come prove? La risposta, secondo il Ministero pubblico, parrebbe essere affermativa. Recentemente infatti la procuratrice pubblica Veronica Lipari ha stabilito che le registrazioni non hanno carattere illecito. Non solo. Dai filmati analizzati risulterebbe che l'uomo denunciato fosse ben consapevole della presenza delle videocamere.
Corretto il tiro – Non si sa come andrà a finire la questione. All'albergo diffuso nel frattempo il Municipio ha intimato di correggere il raggio di azione delle telecamere. Strumenti che avevano come scopo principale quello di tenere sotto controllo la fauna selvatica. La decisione del Municipio di Breggia tuttavia pare stridere con l'analisi del Ministero pubblico.
La replica del Municipio – Sollecitato da tio.ch proprio il Municipio replica così. «La decisione adottata dal Municipio, per la quale poteva essere interposto ricorso, rispetta le direttive federali elaborate dall'incaricato sulla protezione dei dati. Tale misura non è in contraddizione con la posizione del Ministero pubblico, ma intende garantire un utilizzo proporzionato dello strumento di videosorveglianza sul territorio comunale».
«Questione privata» – Sta di fatto che le immagini in definitiva non sono state ritenute illecite. Come è stata presa questa decisione dal Municipio, dal momento che il "protagonista" è uno dei suoi membri? «Si tratta di una questione di natura privata, per la quale il Municipio non è parte in causa. Non intendiamo rilasciare commenti sulla decisione del Ministero pubblico».