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I socialisti fanno festa: «Riforma rivoluzionaria. Entrata in vigore? Primo gennaio 2026»

La soddisfazione del PS. Sirica: «I cittadini hanno votato in maniera consapevole. Non si faccia "melina" a discapito della volontà popolare».
Ti-Press (Massimo Piccoli)
I socialisti fanno festa: «Riforma rivoluzionaria. Entrata in vigore? Primo gennaio 2026»
La soddisfazione del PS. Sirica: «I cittadini hanno votato in maniera consapevole. Non si faccia "melina" a discapito della volontà popolare».

BELLINZONA - «Siamo al settimo cielo». È comprensibile e motivata la soddisfazione in casa socialista: con il 57,08%, i ticinesi hanno detto sì all’iniziativa per limitare al 10% del reddito l’incidenza dei premi di cassa malati.

«Riforma rivoluzionaria» - Per Fabrizio Sirica, granconsigliere e copresidente PS, si tratta di un risultato storico. «C’è grandissima soddisfazione - commenta a Tio.ch - sia per noi e sia, soprattutto, per la cittadinanza. È un cambio di paradigma importantissimo. È una riforma rivoluzionaria. Abbiamo intercettato quella che, per i ticinesi, è ora la preoccupazione più grande».

«Niente "melina": in vigore dal 1 gennaio 2026» - Per quanto riguarda i tempi, Sirica auspica una realizzazione nel breve periodo. «Non vogliamo permettere che si faccia “melina” sulla volontà popolare, che è stata chiara e netta. L’obiettivo è che entri in vigore a gennaio 2026». Poi, se serviranno alcuni mesi, dal punto di vista tecnico, per implementare qualcosa, «siamo disposti a concederli. Ma che sia retroattiva dal primo gennaio 2026».

Sul punto, il Governo ha precisato come le iniziative entreranno in vigore quando verrà chiarito il finanziamento. Per questo sarà avviato un dialogo con gli iniziativisti, i comuni, i partner sociali e i partiti.

Le critiche dalle Città polo - A inizio mese, i sindaci di Lugano, Bellinzona, Mendrisio, Locarno e Chiasso avevano presentato un appello chiedendo di respingere l’iniziativa socialista e quella leghista. Identica richiesta da parte del comitato interpartitico. La critica verso la proposta PS riguardava i costi per il cantone, stimati attorno ai 300 milioni.

La copertura finanziaria - Una cifra, in realtà, messa in discussione dal comitato promotore che, durante una conferenza stampa, aveva messo in fila le principali misure del piano di copertura finanziaria dell’iniziativa: revisione delle stime immobiliari (più 15%), già in programma per fine 2025 come richiesto dal Tribunale federale. Ripristino dell’aliquota sulla sostanza dal 2,5% al 3,5%. Aumento di 10 punti percentuali del moltiplicatore cantonale.

Le persone hanno votato in maniera consapevole - «Ci siamo presi una responsabilità - conclude Sirica - ma, così, grazie anche ai dibattiti parlamentari e pubblici, la cittadinanza ha votato in modo consapevole. La nostra riforma va a beneficio del ceto medio e va a chiedere qualcosa in più ai patrimoni elevati».

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