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LUGANO

Dal sequestro alla rissa: alla sbarra per tentato omicidio

Protagonista un ragazzo ticinese responsabile di un pestaggio avvenuto davanti a una discoteca di Lugano, pochi giorni prima di dover comparire in tribunale per rapimento e sequestro di persona.
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Dal sequestro alla rissa: alla sbarra per tentato omicidio
Protagonista un ragazzo ticinese responsabile di un pestaggio avvenuto davanti a una discoteca di Lugano, pochi giorni prima di dover comparire in tribunale per rapimento e sequestro di persona.

LUGANO - Doveva comparire in aula a luglio del 2024 per rispondere, insieme ad altri due imputati, della spedizione punitiva, con annesso rapimento e sequestro di persona, avvenuta nell’agosto del 2023 in un fienile a Vezia.

Pochi giorni prima del processo, però, il 22enne domiciliato nel Luganese (21 all'epoca dei fatti) era rimasto coinvolto in un pestaggio avvenuto all’esterno della discoteca Blu Martini di Lugano. 

A rimanere ferito era stato un 22enne italiano, residente in Italia, che ha riportato lesioni di media entità al volto ed è stato trasportato in ospedale a seguito di due calci alla testa tirati dall'imputato (un terzo aveva mancato il bersaglio).

Oggi, lunedì 15 settembre, il 22enne ticinese sarà alla sbarra davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano. È accusato in via principale di sequestro di persona, rapimento e violazione di domicilio per i fatti di Vezia e tentato omicidio intenzionale, tentate lesioni gravi e rissa per il pestaggio davanti alla discoteca del Luganese. 

A ciò vanno sommate le imputazioni per uso di stupefacenti e possesso non autorizzato di armi. Durante le indagini, nella sua abitazione sono stati infatti sequestrati coltelli, una pistola softair, stelle ninja e bastoni allungabili.

A difenderlo sarà l'avvocato Stefano Stillitano. La corte invece sarà presieduta dal giudice Curzio Guscetti, affiancato dai giudici a latere Fabrizio Filippo Monaci e Giovanna Canepa Meuli. A sostenere l'accusa sarà il procuratore pubblico Simone Barca. Presenti anche gli assessori giurati, l’accusa chiederà quindi una pena superiore ai cinque anni di carcere.

Per quanto riguarda invece la spedizione punitiva di Vezia, due dei quattro responsabili sono già stati condannati l’anno scorso (luglio 2024) per rapimento qualificato. Al primo, un 33enne italiano, è stata inflitta una pena di 32 mesi di carcere e l’espulsione dalla Svizzera per 10 anni. Mentre il secondo, un 31enne anch'egli italiano, se l’era cavata con 22 mesi interamente sospesi senza l’espulsione. 

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