Sapori verdeoro nel piatto


Tutto pronto per la 19esima edizione di S. Pellegrino Sapori Ticino che scatterà ufficialmente il prossimo 18 settembre.
Tutto pronto per la 19esima edizione di S. Pellegrino Sapori Ticino che scatterà ufficialmente il prossimo 18 settembre.
LUGANO - Che siano i funghi coltivati dalle tribù Yanomami in Amazzonia, oppure il miele acido di Curitiba, o ancora la fusione tra prodotti regionali brasiliani e ricette italiane, il risultato è sempre lo stesso: «Colori, fantasia e tanta creatività». Sono questi gli ingredienti al centro dell'edizione 2025 di S. Pellegrino Sapori Ticino dedicata alla cucina verdeoro.
La rassegna gastronomica, giunta alla sua 19esima corsa, scatterà ufficialmente il prossimo 18 settembre per poi articolarsi in una serie di serate ed eventi che si concluderanno il 16 novembre.
«Il Brasile è un territorio sconfinato caratterizzato da influenze etniche e climi diversi, con un'ampia scelta di ingredienti provenienti dai campi, dalle foreste, dai fiumi e dal mare», ha spiegato Dany Stauffacher, CEO di S.Pellegrino Sapori Ticino durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi giovedì mattina presso il Casinò di Lugano. «Addentrarsi nella sua cucina vuol dire ripercorrere le tappe della sua storia. Il Paese ha assorbito una grande quantità di influenze. La storia della sua gastronomia, così come quella del suo popolo, riflette la mescolanza culturale avvenuta nei secoli passati tra indigeni, africani ed europei».
S. Pellegrino Sapori TicinoTomate, tucupi e algas dello chef Ivan Ralston.
Il risultato? «Una delle cucine più interessanti del mondo, un mosaico di sapori e metodi di cottura a metà fra tradizione e innovazione: il passato si fonde infatti con i contributi più recenti in una cucina ricchissima di frutta, verdura e pesce, con sapori e profumi contrastanti e inconsueti, basati sulla valorizzazione delle materie prime nazionali e dei prodotti nativi, considerati tra i tesori più preziosi del territorio».
Protagonisti del festival saranno però sei chef («tutti pluripremiati») che daranno vita, attraverso la loro cucina, alle diverse anime del Brasile. Da Rio de Janeiro arriveranno il bistellato Rafa Costa e Silva e lo stellato Alberto Landgraf.
Da San Paolo invece non mancheranno Ivan Ralston, 2 stelle Michelin e 1 stella verde e Luiz Filipe Souza, 2 stelle Michelin, tutti inseriti tra i 100 migliori al mondo, secondo la classifica "The World's 50 Best Restaurants”.
Il Ticino avrà l'onore di ospitare anche Best Female Chef 2022 World’s 50 Best Restaurants, Manu Buffara, un’icona sudamericana che racconterà i colori accesi della foresta atlantica brasiliana. E infine da Manaus, cuore dell’Amazzonia, giungerà anche Felipe Schaedler, riferimento assoluto per i sapori della foresta.

Ma non è tutto. Il Festival sarà, secondo le intenzioni del CEO, «testimone e portavoce di una nuova era per la cucina brasiliana, con ingredienti e una cultura alimentare locale che diventano protagonisti di una cucina all’avanguardia e sofisticata». E ancora: «Un approccio culinario che ha permesso e permetterà sempre più un impatto positivo sul tessuto sociale e ambientale brasiliano basato su un forte senso di comunità, con un forte impegno nel ridurre gli sprechi alimentari e nel promuovere ingredienti biologici, spesso provenienti da comunità a basso reddito».
«Sono felice di portare un po’ di Brasile in Ticino», ha aggiunto in conclusione Stauffacher. «Ancora una volta la gastronomia diventa la giusta piattaforma per comunicare diversi temi e sviluppare ulteriormente uno scambio culturale senza confini. Personalmente, anche se per breve tempo, visitando gli chef coinvolti, ho potuto sperimentare le diverse facce del Brasile e scoprirne i sapori e i colori. Sono promotori di una gastronomia responsabile, unendo creatività e sostenibilità, e ritengono la cura della natura compito primario di ognuno. Hanno ridato colore a quartieri rimasti inabitati, coinvolgendo le comunità locali».