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Ricomincia la scuola, con un occhio attento ai banchi vuoti

Tornano in aula 55mila allievi e 6mila docenti. Le lezioni termineranno il 17 giugno. Stabilite le vacanze scolastiche. La consigliera di Stato Carobbio: «La scuola ha un enorme valore per la coesione sociale».
Ti-Press (foto simbolica)
Ricomincia la scuola, con un occhio attento ai banchi vuoti
Tornano in aula 55mila allievi e 6mila docenti. Le lezioni termineranno il 17 giugno. Stabilite le vacanze scolastiche. La consigliera di Stato Carobbio: «La scuola ha un enorme valore per la coesione sociale».

BELLINZONA - «Un grande organismo che si mette in moto». È l’immagine usata dalla consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti per descrivere l’apertura del nuovo anno scolastico, durante la consueta conferenza stampa.

I numeri - Si comincia oggi, quindi, per 55mila allievi e oltre 6mila docenti. Le lezioni termineranno mercoledì 17 giugno 2026 (eccezioni a parte). «L’inizio è un momento importante ed emozionante - ha continuato la direttrice del DECS - segna l’apertura di nuove opportunità di crescita e di incontro. La scuola, ricordiamoci, ha un enorme valore per la coesione del nostro tessuto sociale».

DECS

Gli sforzi - A questo proposito, Carobbio ha ricordato come negli ultimi due anni si siano intensificati gli sforzi «sia sul fronte della prevenzione del disagio, sia su quello della gestione delle singole situazioni, con un notevole investimento da parte delle figure e dei servizi preposti nella scuola e attraverso un rafforzamento della collaborazione con gli attori esterni. Un investimento che comunque va ancora incrementato».

Il fenomeno dell’assenteismo - Numerosi i temi toccati. Sotto i riflettori del DECS c’è il fenomeno dell’assenteismo: alle medie, le ore di assenza annue pro capite sono aumentate, da circa 40 (2017-2020) a oltre 60 (dal 2021 al 2025).

A dirlo è un’analisi, condotta dalle e dai capigruppo del Servizio di sostegno pedagogico su 81’121 allieve e allievi di scuola media.

I dati - Il tasso di alunni con assenze superiori alle 200 ore per tre anni consecutivi è cresciuto a sua volta dallo 0.08% del 2017-2018 allo 0.39% del 2024-2025 (con un picco dello 0.7% nel 2021-2022).

Quello degli allievi con assenze superiori alle 400 ore è invece diminuito dallo 0,03% allo 0,02% (con un picco dello 0.08% nel 2021-2022).

Le misure messe in campo - Carobbio ha sottolineato come «ogni caso» venga «seguito con attenzione, oltre che dalle docenti e dai docenti di classe, dalle direzioni, dai docenti di sostegno e talvolta anche da educatrici ed educatori regionali».

È stata introdotta un’ “allerta” precoce già a partire da 30 ore di assenza in poche settimane e un monitoraggio per le assenze superiori a 200 ore. «Essenziali sono pure le collaborazioni mirate con la rete dei servizi psico-sociali e di protezione, collaborazioni potenziate negli ultimi anni». È previsto, tra le altre cose, l’avvio di un’indagine per approfondire le cause.

Modifica di regolamento nel medio superiore - «All’aumento delle fragilità giovanili, segnalato da allieve e allievi stessi, da famiglie e da docenti anche nel medio superiore, può contribuire la pressione esercitata dalla scuola e dalle valutazioni», ha proseguito la direttrice del DECS. Dopo un confronto con le direttrici e i direttori, è stato modificato l’articolo 48 del Regolamento delle scuole medie superiori, allentando il limite delle ripetizioni, una modifica che entra in vigore quest’anno.

Le lezioni private - È stato analizzato, a dieci anni dall’ultima rilevazione, il ricorso alle lezioni private da parte degli studenti. Lo studio, realizzato dal Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE) del DFA/ASP della SUPSI, mette in luce come tra il 20% e il 45% delle allieve e degli allievi ricorra ad aiuti extrascolastici, con la scuola media che registra il tasso più elevato.

Un ulteriore elemento emerso riguarda le misure di sostegno offerte direttamente dagli istituti, spesso in collaborazione con enti o associazioni: le percentuali di allieve e allievi che vi fanno ricorso risultano basse.

La necessità d’investire - «Le disparità sociali legate al ricorso alle lezioni private, ovviamente, ci interpellano in quanto entrano in contrasto con i valori di inclusione e accessibilità che caratterizzano il nostro sistema scolastico.», ha dichiarato il coordinatore del DECS e direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger.

Il progetto pilota - Da quest’anno scolastico sarà avviato un progetto pilota, nella scuola media, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta, favorire l’apprendimento di allieve e allievi e ridurre il ricorso alle lezioni private. La nuova iniziativa ha specificato Berger, «mira a rafforzare competenze di studio autonome ed efficaci». Il progetto «valorizzerà anche il tutoraggio tra pari, in cui allieve e allievi più esperti sostengono compagne e compagni che incontrano maggiori difficoltà». Un aspetto centrale sarà, inoltre, il coinvolgimento delle famiglie: «Attraverso incontri informativi e formativi si intende rafforzare l’alleanza educativa a sostegno delle allieve e degli allievi».

I dati sulla formazione professionale - Sono circa 12’000 le persone che oggi iniziano o riprendono la loro formazione in uno dei 22 centri e istituti professionali del cantone. Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale (DFP), ha presentato i dati ancora provvisori delle persone in formazione: 350 giovani inseriti in un pretirocinio, circa 10’450 nella formazione professionale di base (6’650 nella forma duale scuola-azienda e 3’800 in una scuola a tempo pieno), e 1’200 nella formazione professionale superiore di livello terziario in una Scuola Specializzata Superiore (SSS).

Il percorso duale - «Allo stato attuale - commenta Colombo - sono stati sottoscritti 1’877 nuovi contratti di apprendistato duale». L’evoluzione ricalca la tendenza dello scorso anno. La DFP, con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP), ha attivato nelle scorse settimane il Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio (GOCT). Quest’anno si sono annunciati 197 giovani (200 nel 2024).

Il benessere digitale e l'educazione affettiva nelle scuole - Per quanto riguarda la dipendenza dall’utilizzo dei dispositivi elettronici, «che pone seri problemi di salute individuale e pubblica», l’intenzione del DECS è rafforzare l’educazione all’uso consapevole ed estendere il divieto di utilizzo anche alle scuole comunali. Circa la strategia per l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, la Commissione per l’educazione affettiva e sessuale nella scuola sta lavorando a un progetto di sensibilizzazione rivolto a tutto il corpo insegnante: una formazione via moduli online, che sarà pubblicata gradualmente nel corso dell’anno scolastico.

Comportamenti inadeguati - Da giugno 2023 a oggi sono state 23 le segnalazioni che riguardano le scuole cantonali: in 17 casi sono state adottate misure; tre casi si sono risolti senza richiami; tre procedimenti sono ancora in corso. «Ci tengo a sottolineare - ha spiegato Carobbio - che la maggior parte dei docenti lavora con rispetto».

Accessibilità, differenziazione, inclusione - Lo scorso 21 e 22 agosto si sono svolte a Bellinzona due giornate di formazione dedicate al personale della scuola dell’obbligo. L’iniziativa – una delle numerose organizzate per e con il corpo insegnante – ha visto la partecipazione di oltre 200 quadri e più di 800 docenti, operatrici e operatori scolastici riuniti per riflettere e confrontarsi su un tema centrale per la scuola di oggi: riconoscere e valorizzare l’eterogeneità delle esperienze e dei percorsi di apprendimento attraverso pratiche di accessibilità, differenziazione e risposte educative mirate. Queste giornate hanno rappresentato un’occasione concreta di scambio e di crescita professionale. Emanuele Berger ha sottolineato che «le partecipanti e i partecipanti hanno potuto conoscere esperienze didattiche reali, presentate in oltre 30 atelier e workshop curati da docenti della scuola dell’obbligo, e raccogliere nuovi stimoli grazie alle conferenze, utili a sostenere una progettazione didattica più attenta ai bisogni di ciascuno». L’edizione appena conclusa si inserisce nel percorso di formazione che, dal 2015, accompagna l’attuazione del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. In questi anni oltre 10’000 docenti e quadri scolastici hanno preso parte agli atelier, scoprendo e condividendo buone pratiche nate proprio nelle nostre scuole. La Sezione della pedagogia speciale sta dal canto suo portando avanti la riorganizzazione delle prestazioni destinate alle allieve e agli allievi con bisogni educativi particolari, nel solco del progetto “Ripensare l’inclusione”, che mira a promuovere l’accessibilità e l’inclusione del sistema scolastico ticinese. Lo scorso anno, ha ricordato Emanuele Berger, è stata introdotta una gestione coordinata delle misure di sostegno. La Sezione della pedagogia speciale ha assunto il compito di garantire una visione d’insieme e un coordinamento unitario, così da assicurare maggiore continuità e coerenza nella definizione dei bisogni delle allieve e degli allievi e nella scelta dei sostegni più adeguati. Un ulteriore sviluppo riguarda l’introduzione, progressiva da quest’anno, di una «dotazione di base per i sostegni»: un budget destinato ai circondari (per le scuole comunali) e alle regioni (per le scuole medie), che sarà gestito localmente dai capigruppo del sostegno pedagogico in collaborazione con le direzioni scolastiche.

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