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CHIASSO

Perché non si può riparare la pista d'atletica di Chiasso

Gravemente degradata, da anni inutilizzabile per gli eventi ufficiali. Il suo manto non si può restaurare a causa della vicinanza con un pozzo di captazione.
Tipress/Davide Agosta
Fonte Municipio di Chiasso
Perché non si può riparare la pista d'atletica di Chiasso
Gravemente degradata, da anni inutilizzabile per gli eventi ufficiali. Il suo manto non si può restaurare a causa della vicinanza con un pozzo di captazione.

CHIASSO - Ultimo intervento di manutenzione e rinnovamento datato 2008, sgretolata (e ingobbita) dalle intemperie, dal 2020 è inutilizzabile per eventi agonistici.

Le otto corsie della pista d'atletica di Chiasso sono da anni causa di malumori dei chiassesi, sportivi e non. Tanto che a giugno si è arrivati a un'interrogazione multipartitica.

Il Municipio ha risposto questo mercoledì, facendo chiarezza sui motivi che non permettono di intervenire immediatamente per renderla nuovamente agibile.

Tutto parte dalla volontà, portata avanti fra il 2019 e il 2020, proprio di nuovi lavori: «Ottenuto il preavviso positivo condizionato da parte cantonale, l'autorizzazione edilizia non ha potuto essere rilasciata a causa del preavviso negativo da parte dell'azienda Prà Tiro, in virtù dell'ubicazione della struttura in zona di protezione delle acque sotterranee S1 e S2», conferma la Città.

Pozzo di captazione , quello di Prà Tiro, che al momento è un unicum per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico della regione: «il gestore (...) ha giudicato il rischio residuale rispetto ad un possibile inquinamento della falda, minimo ma non nullo e quindi intollerabile, fintanto che non sussistano fonti alternative», continua il Municipio.

In futuro, però, le cose potrebbero cambiare con la messa in funzione dell'aquedotto regionale a lago (ARM) prevista nel 2028.

Per quanto riguarda la pratica sportiva degli amatori che frequentano il centro: «all’Esecutivo è pure noto che il manto sintetico attuale non è più idoneo alla pratica dell’atletica in termini di elasticità del materiale e del fatto che la pista non è più pianeggiante, tanto che l’impianto non risulta più omologato per la disputa di competizioni. Per quanto attiene agli allenamenti, considerando il fatto che è praticamente impossibile sbarrarne l’accesso, a causa della coesistenza con il campo principale di calcio, è lasciato al singolo valutare l'opportunità di una relativa fruizione», conclude.

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