Valore locativo abolito? «Il Ticino perderebbe 100 milioni di gettito»

Il prossimo 28 settembre il popolo svizzero voterà su un'importante modifica della Costituzione federale. Ne parliamo con un esperto.
BELLINZONA - Il prossimo 28 settembre il popolo svizzero andrà a votare su un'importante modifica della Costituzione federale che prevede l'abolizione del valore locativo, oltre che l'adozione di un'imposta immobiliare cantonale (facoltativa) sulle abitazioni secondarie. Il governo ticinese, ieri, si è espresso raccomandando alla popolazione di votare «No». Le ragioni? Si teme una riduzione del gettito fiscale, nonché un aumento del lavoro nero, come effetto collaterale derivante dalla sospensione della deducibilità delle spese di ristrutturazione.
Il controverso valore locativo - "reddito fittizio" calcolato sul potenziale affitto dell'abitazione in cui il proprietario vive - è un "residuato bellico" risalente al 1915 ed è da tempo fonte di dibattito politico. Da una parte i suoi detrattori lo considerano «anacronistico», «antiquato» e «penalizzante soprattutto per le famiglie, i pensionati e chi vuole comprare casa» e sostengono la necessità di un cambiamento.
Dall'altra i suoi sostenitori ritengono che una sua abolizione porterà a «una frenata della ristrutturazione degli immobili» (dovuta alla soppressione delle deduzioni in questo ambito) e a «un aumento delle imposte sul reddito» (per compensare la perdita di gettito fiscale).
Il Consiglio federale, da parte sua, è favorevole a una riforma che prevede «un cambio totale di sistema» per quel che riguarda l'imposizione della proprietà: con l'abolizione del valore locativo sia sulle case primarie e secondarie e la conseguente cancellazione delle deduzioni su interessi passivi e costi di manutenzione.
Una vera e propria rivoluzione che porta con sé risvolti fiscali importanti. E che va a intaccare le casse cantonali. Anche quelle - invero piuttosto vuote (l'aggiornamento di giugno del preventivo 2025 segnava un rosso di 48,6 milioni) - del Canton Ticino. Per approfondire questo tema abbiamo rivolto alcune domande capo della Divisione delle Contribuzioni (DC) del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) Giordano Macchi.
A quanto ammonta il gettito fiscale garantito dal valore locativo e che quindi andrebbe a cadere se la votazione dovesse passare?
«Secondo le stime della Divisione delle contribuzioni, il gettito che andrebbe perso in Ticino nel caso si abolisse il valore locativo è pari a circa 100 milioni di franchi, 55 milioni per il Cantone e 44 milioni per i Comuni».
Come sarà possibile recuperare questa cifra? Verrà aggiunta un'altra imposta?
«A livello federale si è previsto di inserire nella Costituzione la possibilità di prelevare una imposta speciale sulle residenze secondarie a favore dei Cantoni. Questa proposta è oggetto di votazione popolare prossimamente e la sua eventuale accettazione vincola l'entrata in vigore dell'abolizione del valore locativo. Si tratta di un pacchetto "prendere o lasciare": o si introduce questa nuova imposta sulle residenze secondarie e allora verrà abolito il valore locativo, oppure tutto resta come adesso. Dal profilo sistematico, la Legge votata dalle Camere federali prevede la soppressione del valore locativo per residenze primarie e secondarie. Non essendo più imponibili questi ricavi, decadono le spese relative, come interessi e manutenzione. La locazione a terzi resta imponibile, come pure i costi collegati a questa tipologia di ricavo continuano a essere deducibili».
Cosa cambierà nelle imposte del proprietario che ha anche un debito e che quindi può detrarre gli interessi? Alla fine non dovrebbe cambiare molto a livello fiscale...
«Gli interessi sui debiti e le spese di manutenzione non saranno più deducibili, fatta eccezione per la deduzione di prima acquisizione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria».
Come vede le argomentazioni dei favorevoli e dei contrari?
«Chi ha difeso il mantenimento dell'imposizione del valore locativo ha sempre sostenuto che nel misurare la capacità contributiva, ossia la forza economica di un contribuente, il vantaggio di abitare gratuitamente in casa propria andava fiscalmente quantificato. Gli oppositori invece hanno sempre evidenziato che questo reddito era virtuale e quindi iniquo da imporre. Dopo tanti anni e discussioni, la politica federale ha abbandonato la prima tesi per sposare la seconda».
Abolendo il valore locativo e togliendo la possibilità di dedurre i costi di manutenzione non vi è il rischio che i proprietari diminuiscano gli investimenti di miglioria?
«Probabilmente vi saranno meno ipoteche e meno spese o investimenti negli immobili. È anche possibile che vi sia un potenziale rischio di ritorno al cosiddetto "nero", dato che i costi deducibili erano un incentivo per i proprietari a ottenere fatture complete e veritiere. Ora, dal profilo fiscale, nessuno ha più incentivi per questa completezza».

























