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Lupo pericoloso? «Ad Arosio sì, ad Artore invece...»

WWF e Pro Natura sulla gestione dei predatori in Ticino: «Attenzione a confondere l’opinione pubblica aumentando la percezione di insicurezza, anche dove non vi sono pericoli reali».
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Lupo pericoloso? «Ad Arosio sì, ad Artore invece...»
WWF e Pro Natura sulla gestione dei predatori in Ticino: «Attenzione a confondere l’opinione pubblica aumentando la percezione di insicurezza, anche dove non vi sono pericoli reali».

LUGANO - Arosio sì, Artore invece... Dopo Sandro Rusconi (vice-presidente dell'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori), anche WWF e Pro Natura intervengono sul tema della gestione dei predatori in Ticino.

L'argomento è noto e prende spunto dall'ordine di abbattimento, emanato dal Consiglio di Stato, di un lupo ad Artore e di uno, appunto, ad Arosio. Motivo? I due esemplari si sono fatti trovare nei pressi dei due centri abitati e l’Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (OPC) consente l’abbattimento qualora un animale selvatico rappresenti un pericolo per la popolazione.

«La sicurezza è una priorità assoluta, ma...» - Le due associazioni di protezione della natura, d'altra parte, concordano sul fatto che la sicurezza delle persone debba rimanere «la priorità assoluta», anche nel contesto della convivenza con i grandi predatori. Laddove un lupo mostri comportamenti pericolosi o superi le soglie di danno previste dalla legge, l’abbattimento è considerato «una misura legittima e necessaria».

Due casi diversi - Tuttavia, secondo WWF e Pro Natura, è fondamentale analizzare caso per caso, senza adottare approcci generalizzati che rischiano di alimentare inutilmente il clima di paura e tensione. «Le situazioni che hanno portato all’emanazione dei due ordini di abbattimento - fanno notare - sono molto diverse tra loro».

Nel caso di Arosio, spiegano, un lupo, in pieno giorno, ha assunto un atteggiamento chiaramente minaccioso nei confronti di una persona all’interno di un giardino privato. Ad Artore, invece, il canide «ha sì predato animali non protetti nelle vicinanze dell’abitato, ma non è mai stato avvistato direttamente da alcun residente e non esistono prove di una sua frequente presenza in zona, né di comportamenti che abbiano minacciato l’incolumità della popolazione».

Per questo, le associazioni ambientaliste ritengono che l’ordine di abbattimento ad Artore sia giuridicamente delicato e potenzialmente dannoso sul piano comunicativo. Trattare due situazioni molto diverse con lo stesso approccio, per loro, rischia di confondere l’opinione pubblica e di aumentare la percezione di insicurezza, anche dove non vi siano pericoli reali.

«Incidenti rari» - WWF e Pro Natura segnalano come i lupi, nella stragrande maggioranza dei casi, non rappresentino un pericolo per l’essere umano. Le due associazioni registrano un raro numero di incidenti e ritengono che questi vengano sovradimensionati nel dibattito pubblico. Anche il dibattito pubblico che ne scaturisce, sarebbe spesso «polarizzato». E questa polarizzazione non aiuterebbe a trovare soluzioni né favorirebbe la convivenza.

Piuttosto, per WWF e Pro Natura, quella del lupo dovrebbe essere vista come una presenza con cui imparare a convivere. «Non è realistico né auspicabile abbattere ogni lupo che si avvicina a un centro abitato - sottolineano -. È necessaria una strategia chiara che unisca un’ampia attività di informazione e prevenzione a interventi mirati, sensati e proporzionati alle reali situazioni di rischio. In altre parole, è necessario che le persone conoscano bene il lupo e che le autorità non prendano decisioni dettate dall’emotività o dalla politica».

Un invito al dialogo - WWF e Pro Natura lanciano un appello: evitare lo scontro legale sistematico e promuovere il confronto costruttivo. L’invito è rivolto a tutti: cittadini, autorità, allevatori, ambientalisti. Perché il lupo non sia più un simbolo di divisione, ma una sfida da affrontare insieme, con rispetto, equilibrio e responsabilità.

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