«Difendiamo l’anima delle Cave di Arzo»

Un appello in favore di questo luogo di incontro e cultura, inoltrato al Consiglio di Stato e al Municipio di Mendrisio da cittadini
ARZO - «Le Cave di Arzo sono un luogo che ha fatto la storia della nostra regione e della Montagna. Oggi sono anche uno spazio vivo, di creazione, incontro e cultura. È nostro dovere proteggerle». Così inizia l’appello firmato da cittadini, rivolto al Consiglio di Stato ticinese e al Municipio di Mendrisio, per chiedere il pieno sostegno alle attività culturali che da anni animano le storiche cave della Montagna.
Nel testo, i firmatari esprimono preoccupazione per il futuro delle Cave come spazio culturale, segnalando il rischio che eventi come La Soleggiata, Cava Viva e il Cavea Festival vengano limitati nella frequenza o nella durata. Un’eventualità che – secondo i promotori – rappresenterebbe un grave impoverimento per il tessuto culturale e sociale del territorio.
Le Cave, dicono, sono ormai diventate un simbolo di aggregazione, identità e creatività, riconosciuto anche oltre i confini cantonali. A rendere speciale questo spazio non è solo il contesto naturale e storico, ma la qualità delle relazioni umane e artistiche che vi prendono forma. Un patrimonio immateriale che merita di essere sostenuto, non ridotto.
«In una società sempre più frammentata e distante dai territori – scrivono – iniziative come queste rappresentano una risposta concreta, radicata e preziosa. Occorre incoraggiarle, non ostacolarle».
L’appello invita le autorità a riconoscere il ruolo delle Cave come bene comune: un luogo che intreccia memoria storica, arte contemporanea e sviluppo locale. Il sostegno agli eventi culturali non viene inteso come favore, ma come investimento nella coesione sociale e nella valorizzazione del territorio.
«Difendere le Cave – concludono – significa proteggere uno spazio vivo di comunità, espressione e partecipazione. Un laboratorio culturale che dà forma al futuro partendo dalle radici».
Qui la petizione.Le firme raccolte sono già 64.