L'azzardo travestito da gioco

Come i videogame "ibridi" possono introdurre i ragazzi al gioco d'azzardo. L'esperta: «Porta d'ingresso per un consumo problematico. Anziani? Categoria a forte rischio».
LUGANO - Non solo gioco online e scommesse sportive, negli ultimi 10 anni in Ticino sono cresciuti in modo esponenziale anche i giochi “ibridi”. Lo dicono i dati presentati ieri dall’indagine “TI Gambling - Il gioco d’azzardo in Ticino e per riflettere sul fenomeno”, condotta dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) e finanziata dalla Fondo gioco patologico dall'Ufficio fondi Swisslos del Decs.
Ma c’è di più. Queste tipologie di videogames creano una zona grigia dove il confine tra gioco d’azzardo e videogioco diventa sempre più sottile. «All'interno del videogioco sono presenti meccanismi che richiamano il gioco d'azzardo: bonus, ricompense e vari tipi di sorprese», ci spiega Sara Palazzo responsabile Servizi ambulatoriali alcologia e disturbi comportamentali GAT-P di ingrado. «Questi elementi incentivano sempre più il giocatore a restare collegato al gioco alimentando la sua curiosità. Sono delle forme che sull'online stanno diventando molto preoccupanti per il mondo giovanile».
Colpiscono solo i giocatori più giovani?
«No, dall'indagine è emerso un dato interessante: ben presto dovremo far fronte ad una terza età sempre più alfabetizzata dal punto di vista digitale. L'anziano, al posto di recarsi al casinò o ai circoli ricreativi, può ora tranquillamente scommettere e giocare d'azzardo da casa con il suo tablet».
Quali sono gli elementi di azzardo che oggi troviamo sempre più spesso nei videogiochi?
«Nei giochi online ma non solo la posta in palio, la velocità e la compulsività rimangono gli elementi più pericolosi. I giovanissimi sembrano essere sempre più interessati alle scommesse sportive e al trading online dove possono scommettere sull'andamento dei mercati finanziari. Una zona grigia non ancora del tutto regolamentata della nuova legge sui giochi in denaro».
Si può parlare di una “porta d’ingresso” alla dipendenza da gioco attraverso i videogiochi?
«Non parlerei subito di dipendenza, ma di sicuro la gratificazione provata grazie ai nuovi giochi può portare facilmente il giovane a un consumo problematico».
Ma quanto questi meccanismi possono influenzare o anticipare comportamenti da gioco patologico?
«Tantissimo e in più se aggiungiamo l’aspetto social il rischio può essere ancora più elevato. Facciamo l'esempio delle scommesse sportive online: le app oltre che dare la possibilità di scommettere possono inoltre dare al giovane la possibilità di vantarsi delle proprie vincite con il gruppo di amici. Questo meccanismo funge da rinforzo positivo rispetto a un comportamento che può essere già problematico».
Quali sono gli altri meccanismi a cui bisogna prestare attenzione?
«L'industria del gioco d'azzardo sta sviluppando dei giochi sempre più attrattivi dal punto di vista grafico e sensoriale. L'esperienza online essendo che può essere ripetuta con più frequenza complica molto l'autocontrollo del giovane che fatica a porsi un limite».