Altri 40 milioni per "spegnere" il rumore sulle strade cantonali


Il terzo credito licenziato dal Consiglio di Stato servirà per completare gli interventi previsti dai progetti di risanamento fonico.
Il terzo credito licenziato dal Consiglio di Stato servirà per completare gli interventi previsti dai progetti di risanamento fonico.
BELLINZONA - Altri 40 milioni per "spegnere" il rumore e ridurre l'inquinamento fonico sulle strade cantonali. A tanto ammonta il terzo credito per l'esecuzione degli interventi previsti dai progetti di risanamento fonico delle strade cantonali della Fase prioritaria licenziato oggi dal Consiglio di Stato. Nello specifico con questo ulteriore investimento il Cantone realizzerà (altri) 41,4 chilometri di asfalti fonoassorbenti, inoltre provvederà a isolare 391 edifici, per i quali si stima l'installazione di circa 3'280 finestre fono-isolanti.
Una lotta lunga 10 anni - Il rumore stradale, ricorda il Governo in una nota, costituisce la fonte di rumore più diffusa sul territorio. E per combatterlo, già a partire dal 2015, il Dipartimento del Territorio (DT) ha investito importanti risorse, allestendo catasti ed elaborando progetti di risanamento fonico. Approvati tra novembre 2019 e maggio 2020, questi piani prevedevano (principalmente) l’adozione di asfalti fonoassorbenti, che apportano dei benefici fonici rilevanti non solo alle persone a diretto contatto con gli assi stradali, ma anche in comparti più ampi di territorio.
Primi due crediti da cento milioni - L’esecuzione di tali provvedimenti ha potuto essere avviata grazie allo stanziamento, di un primo credito di 50 milioni di franchi, con decreto del 18 settembre 2019 e di un secondo credito di 50 milioni di franchi, con decreto del 3 maggio 2022.
Credito rivisto al ribasso - Ritenuto il cospicuo investimento globale di 150 milioni di franchi, il Consiglio di Stato aveva preannunciato la necessità di stanziare ulteriori crediti per finanziare la realizzazione dei risanamenti fonici delle strade cantonali della Fase prioritaria. «Poiché la rimanenza del credito attualmente a disposizione - precisa il Governo - si estinguerà nel corso del 2025, con questo Messaggio si sottopone la richiesta del terzo credito destinato a garantire e terminare l’esecuzione delle decisioni di risanamento fonico approvate dal DT e il regolare proseguimento e completamento dei lavori intrapresi, garantendo la parità di trattamento alla popolazione esposta al rumore provocato dalle tratte stradali da risanare in via prioritaria». La spesa globale che ne risulta, considerando anche i due crediti precedenti, si situa quindi a 140 milioni di franchi, leggermente inferiore alla stima iniziale complessiva di 150 milioni.
Berna investe - Per quanto riguarda i sussidi accordati dalla Confederazione per i risanamenti fonici stradali - ricorda il Consiglio di Stato - l’entità dei finanziamenti che saranno elargiti a partire dal 2025 è stata definita nell’accordo programmatico 2025-2028 sottoscritto in gennaio 2025 con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). «Questo accordo prevede un contributo federale di circa 11 milioni di franchi a partire dal 2025, premessa la prosecuzione del programma di risanamento».
3'280 finestre - Negli ultimi cinque anni la concessione dei due crediti di 50 milioni di franchi ciascuno ha consentito di mantenere un ritmo elevato nell’esecuzione delle opere di risanamento, in particolare per quanto concerne la posa di asfalti fonoassorbenti (148,9 chilometri di strade cantonali risanati, in aggiunta ai 30 chilometri già eseguiti nel periodo 2014-2018) e l’attuazione delle riduzioni di velocità di circolazione (54 interventi realizzati). «Al momento - precisa il Governo - rimangono ancora da realizzare 41,4 chilometri di asfalti fonoassorbenti, oltre a 391 provvedimenti di isolamento su altrettanti edifici, per i quali si stima l'installazione di circa 3'280 finestre fono-isolanti. Questi interventi - conclude il Cantone - costituiscono un investimento importante ma sostenibile, che consente di proteggere da rumori eccessivi buona parte della popolazione e di preservare ampie zone pregiate del nostro territorio a vocazione turistica».






